L’election day si avvicina: domenica 23 e lunedì 24 novembre Veneto, Puglia e Campania saranno chiamate alle urne per scegliere il loro prossimo governatore. Maggioranza e campo largo vogliono mantenere almeno lo status quo: la Serenissima deve rimanere a guida leghista – quindi centrodestra – mentre al sud deve vincere il centrosinistra. Insomma un due a uno per il campo largo e la situazione non avrebbe vincitori. Ma se Veneto e Puglia hanno, almeno secondo i sondaggi, già un nuovo governatore, la partita in Campania è ancora tutta da giocare.
La fortezza leghista – Dopo Zaia ci sarà sempre un leghista. A dirlo sono gli ultimi sondaggi. Alberto Stefani, enfant prodige del Carroccio e candidato del centrodestra per Palazzo Balbi, è avanti di 30 punti al front man del campo largo Giovanni Manildo – ex sindaco di Treviso – che si ferma al 32%. E se il successore del Doge ha già un nome, c’è la corsa tra le liste per il primato e Lega e Fratelli d’Italia si contendono la medaglia d’oro. Anche perché Matteo Salvini sa che non può perdere in una delle regioni simbolo del suo partito. D’altro canto, se Giorgia Meloni vince anche qui, la questione Lombardia (chi sarà il succssore del leghista Attilio Fontana nel 2028?) potrebbe tornare sul tavolo dei leader molto prima di quanto lo stato maggiore leghista pensi.
Bruxelles-Bari sola andata – Il candidato del campo largo Antonio Decaro, sindaco di Bari dal 2014 al 2024 e attuale eurodeputato in quota Pd, secondo i sondaggi entrerà a Palazzo della Regione almeno con un buon 60% di preferenze. L’ex numero uno del capoluogo infatti stacca di 30 punti percentuali il candidato del centrodestra Luigi Lobuono.

Campania grillina – Dopo la Sardegna, ora anche la Campania potrebbe tingersi di giallo. Sì perché l’esponente grillino Roberto Fico – come la governatrice sarda Alessandra Todde – è in vantaggio e potrebbe essere il successore del presidentissimo Vincenzo De Luca, numero uno uscente, al timone della Regione dal 2015. Secondo gli ultimi sondaggi il candidato del campo larghissimo – Pd, M5S, Avs, civici e anche Casa Riformista di Renzi – sfonderebbe il 53%, mentre Edmondo Cirielli, attuale viceministro degli Esteri e candidato del centrodestra, si fermerebbe al 46%.




