gennaro migliore

Gennaro Migliore

Ci sono incontri che raramente si dimenticano nella vita. Deve essere lo stesso pensiero che ha avuto il renzianissimo Gennaro Migliore qualche minuto fa, nella mattinata di giovedì, subito dopo aver incontrato il segretario del suo (nuovo) partito, il Pd, Matteo Renzi. Sì perché l’uomo che in Campania avrebbe dovuto affossare l’attuale presidente di Regione Stefano Caldoro (Forza Italia), stravincendo prima le primarie Pd e poi, appunto, portando la regione in dote al Partito Democratico, è stato di fatto spodestato. Da Renzi in persona, per di più. Le motivazioni sono al momento sconosciute, probabilmente le chiariranno nel corso della giornata lo stesso Renzi o Migliore.

A giugno 2014, Gennaro Migliore era uscito dal suo partito originario, Sinistra Ecologia e Libertà, dopo aver perso lo scontro delle Europee con l’amico-nemico di partito Nicola Fratoianni: quando al congresso di Sel a gennaio l’assemblea aveva votato affinché Sel sostenesse con una lista a parte la candidatura a presidente della Commissione Europea Alexis Tispras. Migliore aveva avanzato molti dubbi e soprattutto desideri, come quello di avere un legame più stretto con il Pd renziano, e fino al 26 maggio, giorno dopo le elezioni, aveva sperato che ‘L’Altra Europa con Tsipras’ non superasse il quorum (e per un magro 0,3% invece lo superò), per impallinare politicamente Fratoianni. Ma i numeri delle elezioni gli avevano dato torto, e Migliore aveva lasciato Sel sbattendo la porta e portandosi dietro alcuni compagni (tra cui Titti di Salvo). Ed era corso tra le braccia del Pd, sua vera aspirazione (a gennaio aveva spinto perché Sel e Pd corressero insieme per le Europee 2014). Adesso, il dubbio resta: Migliore resterà nel Pd che lo ha deposto o se ne andrà (ancora una volta) sbattendo la porta?

Chiara Baldi