e1c6a5c5-20de-485f-bc48-2693567a487f_large«L’incontro è andato benissimo», questo l’unico, stringato commento del sindaco uscente di Milano, Giuliano Pisapia, dopo l’incontro del 2 dicembre con il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi. La riunione ha dato ufficialmente il via, nel centrosinistra, alla corsa per la candidatura a Palazzo Marino. Pisapia non torna sulla sua decisione di non ricandidarsi e in accordo con Renzi lancia «primarie aperte per Milano», come si legge nella nota del Pd nazionale. Ma in primavera, oltre a Milano, voteranno le principali città italiane: Torino, Roma e Napoli. E la situazione delle candidature in quasi tutte le piazze è più complessa che mai.

Patrizia Bedori, candidata del M5S a Palazzo Marino

Patrizia Bedori, candidata del M5S a Palazzo Marino

A Milano si va verso le primarie nel Pd con due candidati quasi certi, l’ex-commissario unico di Expo Giuseppe Sala e l’assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Sala sembra essere il candidato preferito dal premier Renzi, ma non avrebbe l’appoggio di Pisapia, che lo ha definito in passato «un candidato divisivo». Il sostegno del sindaco uscente potrebbe andare alla sua vice Francesca Balzani, che però non ha mai espressamente detto di volersi candidare. Di certo non c’è nemmeno la data delle primarie,  Renzi si è limitato a dire che saranno «a marzo».

Ancora meno chiarezza c’è sul possibile candidato del centrodestra.Berlusconi ha proposto il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, ma il giornalista dai primi sondaggi sembra non avere grande seguito. Di certo c’è solo che Matteo Salvini, leader della Lega, non sarà candidato sindaco ma soltanto capolista. L’unica candidatura sicura al 100% è quella di Patrizia Bedori, del Movimento 5 Stelle. Il movimento fondato da Beppe Grillo ha scelto la casalinga milanese già l’8 novembre con il metodo delle primarie.

Piero Fassino, sindaco di Torino

Piero Fassino, sindaco di Torino

Meno ingarbugliata, almeno nel centrosinistra, la situazione di Torino. Il sindaco uscente del Pd, Piero Fassino, sembra intenzionato a ricandidarsi e all’orizzonte non si vedono primarie. Lega e Forza Italia non hanno ancora fatto nessun nome, mentre Sel avrebbe scelto il deputato ex sindacalista Giorgio Airaudo. Anche a Torino il Movimento 5 Stelle ha già deciso con le primarie il suo nome: Chiara Appendino, manager e volto storico del Movimento nella città della Mole.

L'ex sindaco di Roma Ignazio Marino

L’ex sindaco di Roma Ignazio Marino

Se Torino ha già due candidati, Roma non ne ha nemmeno uno, almeno tra gli esponenti dei principali partiti. Le uniche certezze sono Stefano Fassina (Sinistra Italiana) e l’imprenditore Alfio Marchini: corteggiato da entrambi gli schieramenti, tenterà la sua scalata al Campidoglio con una lista civica. Il Partito Democratico, indebolito da Mafia Capitale e dall’affaire Marino, non ha deciso nemmeno se ricorrere alle primarie. L’unico nome a circolare in area dem è quello del romano Roberto Giacchetti, vicepresidente della Camera. Anche il centrodestra naviga a vista senza candidato, ma le voci più insistenti riguardano Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Il M5S ricorrerà alle primarie, ma in campo pentastellato la notizia più rilevante è che Alessandro Di Battista non si candiderà per terminare il suo mandato come deputato, secondo le regole del Movimento. Di Battista era da più parti indicato come il favorito nella corsa al Campidoglio.

Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli

Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli

Altra situazione complessa è quella di Napoli. Luigi De Magistris, primo cittadino uscente, sembra orientato a ricandidarsi con una lista civica che guarda ai movimenti di Sinistra. Sempre con una lista civica dovrebbe scendere in campo Gianni Lettieri, cinque anni fa candidato del centrodestra. L’imprenditore partenopeo dovrebbe comunque godere dell’appoggio di Forza Italia, quantomeno in caso di ballottaggio. Il Pd napoletano è invece in subbuglio per l’autocandidatura di Antonio Bassolino, già due volte sindaco della città e a quanto si dice osteggiato dal premier Renzi. Senza un candidato è per ora il Movimento 5 Stelle, anche se tutti i sondaggi lo danno come vero favorito per le elezioni del prossimo giugno.