Matteo Renzi“Siamo davanti a un bivio, adesso vedremo se il governo esiste o resiste”. Matteo Renzi lancia l’allarme al suo stesso partito in previsione di un mese cruciale e decisivo. Dare una svolta alle riforme costituzionali ed eleggere il presidente della Repubblica sono due fra le tante questioni davanti alle quali il premier chiede fedeltà e compattezza al Partito Democratico. “Se così non fosse, c’è il rischio che crolli tutto. Anche chi oggi, all’interno del nostro partito, non condivide le mie scelte”. A tener banco nella minoranza Pd c’è ancora la vicenda che riguarda l’articolo 19 bis, ribattezzato “salva Berlusconi”, con il quale verrebbe introdotta una fascia di non punibilità per i reati fiscali pari al 3% del reddito imponibile. “La manina sul decreto è mia, c’è piena sintonia con il ministro Padoan. Bisogna smetterla di farsi del male”, afferma Renzi che ribadisce: “L’obiettivo non è quello di fare leggi ad personam o contra personam, le norme vanno fatte per il bene del Paese”. Incassato il placet dell’Ncd, Il premier cerca di smorzare i toni mentre la minoranza PD, temendo che quella di Renzi sia una manovra fatta per ottenere la fiducia di Berlusconi in vista della scelta al Quirinale, preme affinché il decreto venga discusso dopo l’elezione del presidente della Repubblica. Tra riforma fiscale, Italicum ed elezioni al Colle, Renzi interviene anche sull’attentato alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi. Dopo aver incontrato l’ambasciatrice francese Catherine Colonna, il primo ministro ha espresso solidarietà nei confronti di tutto il popolo transalpino e delle sue vittime: “In questo momento terribile, siamo tutti francesi. Il tentativo di colpire un simbolo di libertà è un orrore senza fine. L’Europa ha il dovere di reagire e di essere compatta e unita, non solo condannando gli elementi d’odio. La violenza perderà sempre contro la libertà e la democrazia”.