Una coalizione più estesa. Che accolga tutti. Dai centristi moderati alla sinistra. E poi Cattolici, Radicali e Verdi. Uniti dalla volontà di non arrivare più secondi. A pochi giorni dalla sconfitta siciliana, il Partito democratico di Matteo Renzi prova a fare i conti con quello che resta della sinistra italiana, convinto ormai che la vittoria si possa raggiungere solo con l’unità. E con il via libera della direzione del Pd invita tutti a stare dalla stessa parte.

Da Scelta Civica ai socialisti, fino ad arrivare a Campo Progressista, senza escludere, però, i fuoriusciti dal partito, sono tanti ad aver risposto all’appello.  Per Pierluigi Bersani, tra i fondatori di Articolo 1-Mdp, «Le chiacchiere stanno a zero». Eppure Enrico Rossi, figura di spicco dello stesso movimento, non ha escluso un’alleanza. In cambio però chiede a Renzi di rinunciare a Palazzo Chigi e al Pd di non allearsi con Forza Italia, oltre a voler ridiscutere l’Articolo 18 per i lavoratori.

Nella foto, Benedetto Della Vedova (sottosegretario per gli affari esteri e la cooperazione internazionale), Riccardo Magi (segretario dei Radicali italiani) ed Emma Bonino

Aperture, chiusure. Ma soprattutto accordi. Fuori e dentro il partito. «bisogna approvare Ius Soli e il testamento biologico»,ha chiesto il Segretario dei Radicali italiani Riccardo Magi, insieme a Emma Bonino e Benedetto Della Vedova, sottosegretario per gli Affari Esteri. «Sull’immigrazione abbiamo ribadito le nostre posizioni: abbiamo raccolto 90mila firme per una legge popolare che superi le parti peggiori della Bossi-Fini».

Alla sinistra del Pd, la domanda più urgente sembrerebbe quella di assicurare discontinuità rispetto alle politiche seguite dal Segretario nel periodo in cui ricopriva la carica di Primo Ministro. Da parte di Renzi, questa volta, niente provocazioni e il desiderio di una leadership più condivisa. Niente «veti e paletti» nella speranza di ricompattare un’area elettorale molto frammentata. E di vincere, dopo le ultime sconfitte elettorali.

Il Presidente della regione Toscana, Enrico Rossi

E anche dentro lo stesso PD, le acque rimangono agitate.  Il ministro della Giustizia Andrea Orlando si è detto “preoccupato per lo stato di salute del Pd”, finito, a suo parere, in un «vicolo cieco» e chiede garanzie sull’apertura a sinistra. Il Guardasigilli, però, non nasconde il timore che qualcosa possa non funzionare, soprattutto dopo che il Presidente della Camera Laura Boldrini, ospite di Campo Progressista, aveva escluso qualsiasi alleanza.
L’area legata a Gianni Cuperlo invece chiede cautela. Mentre a sorpresa arrivano gli endorsement di Enrico Letta e Michele Emiliano: «Il Segretario mi ha convinto – ha detto il presidente della regione Puglia. «Ha fatto una rivoluzione copernicana, recepito tutti i punti che gli avevamo chiesto. Sono sempre stato critico con lui, ma in questa occasione non poteva fare di più».