Matteo Renzi davanti agli alunni del Raisi di Siracusa foto Ansa

Matteo Renzi davanti agli alunni del Raiti di Siracusa foto Ansa

«Mercoledì prossimo 12 marzo presenteremo a Roma il jobs act, gli interventi sulla scuola e interventi per il piano casa. Ci sono 2 miliardi di euro pronti per l’edilizia scolastica». Dopo la visita in Tunisia, il premier Matteo Renzi ha scelto Siracusa per annunciare un’accelerazione sulle riforme che possano scatenare politiche di crescita sul territorio. Per rendere più efficace la spesa sul piano edilizia scolastica il Governo sta studiando una «soluzione per dare una corsia preferenziale e far sì che i soldi si investano in tempi più serrati di quanto prevede la normativa vigente».

In Sicilia Renzi ha incontrato gli insegnanti e i bambini dell’istituto Salvatore Raiti (una scuola elementare e una media), i sindaci della provincia e gli imprenditori. I bambini lo hanno accolto calorosamente: «Matteo, Matteo», e lui si è rivolto a loro parlando delle difficoltà del momento economico: «Tanti dei vostri genitori forse hanno difficoltà per il lavoro», ha detto agli studenti. «E’ un momento molto difficile. Pensate, è il momento più difficile per il lavoro da 30 anni. Ma c’è adesso la possibilità di investire per nuovi posti di lavoro. Tenete in vita i vostri sogni. La scuola italiana torni ad essere la patria della bellezza e della cultura». Renzi ha poi parlato con i ragazzi dei social media e di internet: «Qualsiasi messaggio virtuale non vale la bellezza di un abbraccio fisico. Io uso Twitter, Facebook, ho quasi un milione di amici, ma che senso ha chiedere l’amicizia a uno che sta a 100 chilometri se non si chiede poi al compagno di banco?».

Sulla riforma del Senato, vero nodo politico di queste ore, Renzi è consapevole di giocarsi la vittoria della sua scommessa: «Se non saremo in grado di farla – ha detto agli imprenditori siciliani – avremo perso anche se l’economia riparte». Il premier si è detto anche pronto a «sbloccare il patto di stabilità» e a mettere fine alle mega riunioni e ai tavoli di concertazione. «No tavoli, please only e-mail», ha concluso, chiedendo agli imprenditori di inviare al sottosegretario alla presidenza del consiglio Delrio una lista di cose da fare.

Luigi Brindisi