Matteo Renzi, 38 anni. Nel 2012 ha perso le primarie del centrosinistra contro Pierluigi Bersani, 62.

“Il Pd deve decidere: o un accordo con Berlusconi o si vota”. Matteo Renzi prende parola e lancia la sua candidatura per le prossime politiche, smentendo la linea “attendista” di Pierluigi Bersani. In una lunga intervista al Corriere della Sera e in un colloquio con Repubblica, il sindaco di Firenze delinea la sua strategia per uscire dall’impasse politica attuale. Due le strade indicate: un accordo “con chi ha i numeri”, cioé il Pdl, o il ritorno alle urne con l’attuale legge elettorale. “Non si può stare fermi in attesa che Bersani riceva l’incarico”, conclude Renzi.

E sulle dichiarazioni del sindaco fiorentino si sono concentrate le reazioni della politica. Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd, non risparmia le proprie critiche all’ex rottamatore, accusato di essere “irrispettoso nei confronti del presidente della Repubblica”. Intervistato da Repubblica, Fassina sostiene che “il voto subito non è auspicabile” e aggiunge, riferendosi ad un possibile accordo con la destra, che un “governo di piccolo cabotaggio aggraverebbe tutti i problemi”.

“Il popolo degli elettori del centrosinistra non potrebbe mai comprendere la proposta di Renzi”, sostiene il senatore Pd Ignazio Marino, candidato alle primarie per la Regione Lazio. Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Partito democratico, è invece da sempre un sostenitore del sindaco di Firenze: “Renzi non ha fatto un attacco personale. Il punto è che questo stallo non è più sostenibile”. Sulla stessa linea il deputato Pd Dario Ginefra, che coglie “la provocazione” di Renzi e rilancia la creazione di un “Governo di scopo”.

Reazioni opposte da parte del Pdl, che fa sapere di essere d’accordo con la proposta del sindaco di Firenze. “Renzi la pensa come noi”, sostiene il vicepresidente Pdl della Camera, Maurizio Lupi. Che aggiunge: “O si fa un governo del Pd con Berlusconi o si va al voto a Giugno”.

Carlo Marsilli