Silvio Berlusconi si schiera con Carlo Nordio. Il leader di Forza Italia ha preso posizione sulla riforma della Giustizia, difendendo il Guardasigilli: «Sosterremo l’azione del nostro ministro con assoluta convinzione», ha dichiarato Berlusconi in un video sui social, «la giustizia italiana ha bisogno di essere riformata e Nordio ha dimostrato di voler lavorare seriamente per questo obiettivo. Dopo molto tempo il nostro Paese ha un Guardasigilli di cultura liberale e garantista, molto affine alla nostra. Questa è una buona notizia per tutti gli italiani, di tutte le parti politiche».

La difesa – Le parole di Berlusconi si sommano a quelle della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha spiegato di avere piena fiducia in Nordio. «Spiace deludere, ma il clima nel governo è ottimo e tutti i ministri lavorano in sinergia con palazzo Chigi», è riportato in una nota diffusa dalla premier, «Nello specifico, il presidente ribadisce la sua fiducia nel Guardasigilli, che ha fortemente voluto in via Arenula e con il quale mantiene contatti quotidiani». Meloni ha cercato di riportare la calma nella maggioranza, annunciando un incontro in settimana con Nordio: «Verrà definito il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana».

La riforma – L’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro ha acceso il dibattito sulle intercettazioni, che hanno svolto un ruolo centrale nella cattura. Nordio  ha ribadito la necessità di limitare il più possibile l’uso di questo strumento, anche per ragione di costi, pur se ha aperto all’ipotesi di allargare l’utilizzo in caso di indagini su mafia e terrorismo. La politica si è divisa ed è aumentata la tensione anche all’interno della maggioranza: il leader della Lega Matteo Salvini ha preso le distanze da Nordio, sottolineando l’importanza della magistratura. Un altro nodo da sciogliere riguarda l’abuso d’ufficio: il Guardasigilli vorrebbe abolire il reato, mentre Fratelli d’Italia preferirebbe modificarlo, senza cancellarlo. Inoltre, la commissione Affari costituzionali dovrebbe calendarizzare entro un paio di settimane la proposta del deputato di Azione Enrico Costa, riguardante la separazione delle carriere dei magistrati. Un altro tema caro a Nordio, ma sul quale la discussione sarà lunga e secondo La Stampa non porterà a una legge prima di due-tre anni.

L’opposizione – Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sembrano viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda: quella contraria alla riforma di Nordio. Gli esponenti di entrambi i partiti hanno ribadito l’importanza delle intercettazioni e la necessità di non depotenziare il Governo contro mafia e corruzione. Il leader pentastellato Giuseppe Conte ha rivolto un duro attacco a Nordio, definendo deficitaria la sua comprensione del fenomeno mafioso. Di diverso avviso il Terzo Polo, che ha sostenuto l’iniziativa del ministro della Giustizia. Carlo Calenda e Matteo Renzi non hanno mai nascosto la loro simpatia per Nordio e Costa ha spronato il Guardasigilli ad andare avanti senza lasciarsi condizionare.