Dedizione, determinazione e lungimiranza con lo scopo di rafforzare la maggioranza. Queste le parole chiave del lungo post pubblicato da Giuseppe Conte nel giorno dell’Epifania, tacitamente indirizzato al leader di Italia Viva Matteo Renzi. Il rimpasto sembra dunque sempre più vicino.

Lo schema Conte – Rimpasto rapido: lo “schema Conte” mira a risolvere le tensioni senza arrivare al Quirinale. Si prevede l’ingresso al governo di una personalità importante di Iv e forse addirittura due del Pd. Tra i nomi che circolano in queste ore ci sono Ettore Rosato e Maria Elena Boschi, entrambi renziani. Al primo potrebbe andare la Difesa, mentre la seconda ambisce alle Infrastrutture in quanto inserite nella cabina di regia per la gestione del Recovery fund. Per bilanciare, gli ingressi targati Pd potrebbero portare i nomi di Graziano Delrio e di Andrea Orlando con il ruolo di sottosegretario a Palazzo Chigi. Oltre alle possibili nuove entrate, restano le questioni interne al governo: in bilico Paola De Micheli per il Pd e le ministre Nunzia Catalfo e Paola Pisano per il M5s.

Ritocchi – Ritoccato il piano di gestione dei fondi europei del Next generation Eu con le proposte delle forze politiche che secondo il presidente del Consiglio «si sono rivelate contributi utili ad arricchire e a migliorare il Piano». In queste ore il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha portato a Palazzo Chigi l’ultima bozza del Recovery plan della quale ha discusso con Conte e i ministri Vincenzo Amendola e Giuseppe Provenzano.

L’ambiguità di Renzi – Nonostante gli sforzi dell’avvocato pugliese di accontentare Matteo Renzi, la posizione del leader di Iv rimane ambigua. «Da quello che si legge il governo sembra aver cambiato idea. Evidentemente le idee del mio partito non erano male», dice Renzi su Facebook: riconosce l’apertura ma non accetta il rimpasto senza la crisi di governo. Sembra quindi che per rendere innocuo l’ex premier non sia sufficiente recepire tutte le proposte del suo partito sulla gestione dei fondi europei. Il senatore, nel corso di un collegamento al Tg3, ha sottolineato che Italia Viva attende risposte su più fronti, non solo sul Recovery. «Secondo me non esistono i governi di scopo, esistono i governi in grado di lavorare. Se Conte è in grado di lavorare faccia, altrimenti toccherà ad altri – ha aggiunto – ha detto che è pronto a venire in Aula, lo aspettiamo lì».

Il malcontento grillino – La corsa per soddisfare le richieste renziane non è stata apprezzata dal M5s. Il malcontento di Beppe Grillo ha i tratti dall’eclettismo: fa un salto nel 63 a.C. pubblicando un post in cui cita il discorso pronunciato da Cicerone in senato per sventare la congiura di Catilina: «Fino a quando abuserai della nostra pazienza?», chiede Grillo sostituendo Renzi al cospiratore romano. Un’accusa che è anche una difesa del premier Conte, nel quale confida affinché prenda in mano la situazione senza sottomettersi alle richieste di Italia Viva.