Campidoglio

Sarà scelto al secondo turno il sindaco di Roma (fonte: turismoroma.it)

Sarà una sfida a due quella per il Campidoglio: Ignazio Marino e Gianni Alemanno si incontreranno nuovamente al ballottaggio il 9 e 10 giugno. Il sindaco uscente Alemanno, con il 30,28 per cento delle preferenze, è stato staccato di 12 punti dal candidato del Pd, nettamente in vantaggio con il 42,61 per cento. Nella capitale un elettore su due non ha votato: l’affluenza, infatti, si ferma al 52,8 per cento, ben 20 punti in meno rispetto alle precedenti comunali del 2008.

Crolla il Movimento 5 Stelle: il suo candidato, Marcello De Vito, conquista solamente al 12,8 per cento dei voti, mentre l’indipendente Alfio Marchini arriva al 9,48 per cento. Proprio questi voti saranno fondamentali nel nuovo turno. Marchini per adesso non ha svelato la sua posizione: «Il discorso non è appoggiare chi o come. Io l’ho detto: non farò il vice di nessuno».

Sulla stessa linea il candidato del M5S. «Siamo per la libertà di coscienza al ballottaggio. Non favoriamo nessuno dei partiti che negli ultimi 20 anni hanno soltanto fallito», ha dichiarato De Vito alla trasmissione di Rai Tre Agorà. «Il nostro calo? C’è stato, ma non è così vistoso: entriamo con un 13-14 percento nel consiglio comunale. Gli altri partiti hanno messo in campo una potenza economica nettamente superiore e hanno fatto una pubblicità nettamente più importante. La loro presenza sui giornali è stata superiore».

Riprende, intanto, la campagna elettorale per i due candidati passati al ballottaggio. «È un’altra partita, si riparte da zero», ha detto Alemanno. «Oggi c’è un distacco di circa 120mila voti tra me e Marino e quando finì il primo turno nel 2008 il distacco tra me e Rutelli era di 85mila: è una rimonta che si è già verificata e si può realizzare». Il risultato sembra frutto dell’insoddisfazione dei cittadini, ma per Alemanno non c’è solo questo: «Contro di noi è stata portata avanti per mesi una vera campagna di diffamazione continua, culminata nella puntata di Report ‘Romanzo Capitale’».

Soddisfatto è invece Guglielmo Epifani, neo-segretario del Pd: «Questo è un voto che premia la governabilità e anche per il Pdl ora è più difficile minare il governo Letta. Inoltre è un risultato che dà respiro al partito e ci fa andare al congresso più sereni. Senza montarsi la testa, perché  il voto premia non solo i candidati ma anche le liste».

Angela Tisbe Ciociola