Il leader della Lega Nord Matteo Salvini ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. Roma, 15 giugno 2015. LA7 +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING, NO TV +++«Cambiare si può. Renzi stiamo arrivando». Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini usa la prima persona plurale perché è convinto che il suo partito abbia avuto un ruolo decisivo nella vittoria del centrodestra ai ballottaggi delle amministrative. E guarda anche oltre. Carroccio più Forza Italia, anche nelle politiche come in passato? Porte aperte anche a Ncd?

A Venezia, nei voti per la scelta del sindaco, la Lega ha ottenuto il triplo dei voti degli alleati forzisti e ad Arezzo ha raggiunto un nove per cento che nessuno si aspettava. La questione della guida del centrodestra frammentato e senza leadership non è, però, così semplice. Da Forza Italia non tutti sono d’accordo a sposare la linea della Lega e chiedono a Silvio Berlusconi di controllare le ambizioni del segretario lombardo. In più il capo del Carroccio, nella sua idea del futuro centrodestra, non contempla l’alleanza con Angelino Alfano, determinante invece nella vittoria alla regionali in Liguria. Anche di questo parleranno Matteo Salvini e Silvio Berlusconi nell’incontro del 17 giugno. I contatti telefonici tra i due si sono intensificati negli ultimi tempi, ma restano varie questioni da affrontare di persona. A separare il leader leghista da quello di Forza Italia sono soprattutto il tema immigrazione e l’ euro. Che poi sono proprio i terreni su cui Salvini si scontra più spesso con l’attuale ministro dell’Interno, Alfano, Ncd.

Dal coordinatore nazionale Ncd, Gaetano Quagliarello, arriva l’invito al centrodestra a non appiattirsi sulle proposte della destra estrema. «Servono uno sforzo programmatico – ha detto – e una credibile proposta di governo». Ma dal leader del Carroccio, ospite il 15 giugno a Otto e Mezzo su La7, non sembra arrivare un’apertura: «Se si andasse a votare domani, la Lega correrebbe da sola perché ad oggi c’è ancora troppa distanza con Forza Italia su temi come l’Europa, l’Euro, la difesa del Made in Italy. Chi guiderà la coalizione, lo sceglieranno le primarie».

Il segretario della Lega Nord discute le architetture del futuro centrodestra, ma si prepara anche al raduno del popolo leghista a Pontida in programma per domenica 21 giugno. Lo slogan della manifestazione sarà “Siamo qui per vincere”. L’intento di Salvini è quello di unire la retorica lombarda con le tematiche nazionali che potrebbero attrarre un elettorato di centro-sud. Per questo, sul manifesto, accanto al logo leghista, compare anche il simbolo “Noi con Salvini”, la lista con cui il Carroccio ha debuttato alle scorse elezioni regionali e amministrative nel Meridione.

E poco importa al segretario leghista che queste posizioni non siano condivise dall’ex leader Umberto Bossi. Il senatur ormai appartiene al passato. E per Salvini, questa, cioé la discesa a Sud, è l’unica strada per salire alla ribalta nazionale.

Lara Martino