Un risultato che potrebbe avere conseguenze nazionali quello delle elezioni per il nuovo governatore della Sardegna che si sono svolte domenica 25 febbraio. Lo spoglio, iniziato alle 7 di lunedì 26 febbraio, procede a rilento: ancora pochi i dati ufficiali. Tuttavia, per ora, la candidata del Movimento 5 Stelle, sostenuta anche dal Pd, Alessandra Todde è in vantaggio a Cagliari, Sassari e Nuoro.
I primi esiti – Lo spoglio procede a rilento, ma secondo i primi dati ufficiali, in dieci sezioni su 1.844, Alessandra Todde ha il 53,7% e Paolo Truzzu il 40,3%. Renato Soru con la Coalizione sarda formata da cinque liste e sostenuto da Azione e +Europa è al 5% e Lucia Chessa della lista civica Sardigna R-esiste all’1%.
Nello specifico, Todde è in vantaggio a Sassari, Nuoro e Cagliari. Qui la candidata del campo largo Pd-M5s sarebbe in vantaggio del doppio dei voti rispetto a Truzzu. La candidata pentastellata sembrerebbe aver conquistato il comune più piccolo della Sardegna, Baradili, 81 abitanti nell’Oristanese, dove aveva avuto inizio la campagna elettorale di Truzzu nel gennaio 2024.
L’affluenza – In Sardegna ha votato circa un cittadino su due. L’affluenza delle elezioni regionali di domenica 25 febbraio si è attestata sul 52,4% (758.252 votanti su 1.447.753 elettori). Un calo dell’1,3% rispetto al 2019 (53,7%). Un risultato in parte a sorpresa, perché i dati parziali delle rilevazioni durante la giornata di domenica davano invece un’affluenza in crescita rispetto agli stessi orari delle elezioni di cinque anni fa.
La lentezza dello spoglio potrebbe essere più che un semplice dettaglio. Secondo la legge sarda, questo deve concludersi entro 12 ore, e cioè entro le 19 di lunedì 26 febbraio. Nel caso di “sforamento”, i tempi per la proclamazione di governatore e consiglieri regionali si allungherebbero di molto. Le schede e registri sarebbero chiusi nuovamente nelle buste sigillate e trasportati negli uffici elettorali per il conteggio e la trasmissione dei verbali alla Corte d’appello di Cagliari. Un’ipotesi che non rappresenta una novità: nelle scorse regionali dopo lo sforamento delle 12 ore, la palla passò ai tribunali e ci volle quasi un mese per la proclamazione ufficiale dei 60 consiglieri regionali eletti e del presidente.
Le parole delle parti – «Paghiamo il fatto che forse in 5 anni non abbiamo governato proprio brillantemente. Io sono sempre ottimista, la partita si gioca sino all’ultima sezione. Mi aspettavo questo risultato a Cagliari, sapevo che non sarebbe stata una passeggiata. Forse non abbiamo spiegato bene ciò che abbiamo fatto. Ma non è ancora finita, non parto sconfitto». Queste le parole di Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia che ha commentato i primi risultati dal comitato elettorale del centrodestra all’Hotel Regina Margherita di Cagliari. Dal canto suo, il senatore sardo del M5s Ettore Licheri, ha dichiarato: «Una partita dura, ma con il Pd si è lavorato bene». La sfida va infatti oltre i confini della regione autonoma e, come ha aggiunto Licheri, «anche a Roma stanno attendendo con trepidazione». Per la premier Giorgia Meloni, infatti, l’eventuale vittoria del campo largo potrebbe voler dire vedere scalfito il suo consenso, confermato più volte negli ultimi sondaggi, proprio a tre mesi dalle europee 2024. La vittoria di Todde sarebbe anche un’occasione per la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein di dimostrare che la strategia di allearsi con il Movimento 5 Stelle porta i suoi frutti. Soprattutto a dispetto delle altre forze politiche che hanno deciso di astenersi dal campo largo.