Elly Schlein con la maglia di Fiom Cgil (Ansa)

Maglia blu e scritta bianca: «La lotta paga sempre». Forse un’idea dell’armocromista, forse no. Eppure, a poche settimane dal Vogue-Gate, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein torna a far parlare di sé per il vestiario. Questa volta però la scienza dei colori c’entra poco: sabato 6 maggio, alla manifestazione contro la precarietà indetta da Cgil, Cisl e Uil a Bologna le polemiche sono arrivate per la sigla Fiom (Federazione Impiegati Operai Metallurgici della Cgil) presente sulla t-shirt della neoeletta presidente del Pd.

La stoccata di Cisl – Una scelta non troppo apprezzata dagli altri sindacati, in particolare da Fim Cisl, che attraverso i suoi canali ufficiali ha espresso la sua opinione attraverso il segretario generale Roberto Benaglia: «Carissima Elly, tutti i leader del centrosinistra si sono sempre schierati con i metalmeccanici uniti e non tra i metalmeccanici. 50 anni di lotte hanno insegnato ai metalmeccanici una cosa fondamentale: l’autonomia del sindacato dalla politica paga sempre!». Un’allusione critica allo slogan sulla maglia che le avevano regalato le 200 lavoratrici della SaGa coffee, fabbrica simbolo sull’Appennino tosco-emiliano, dopo essere stata al loro fianco per il salvataggio dell’azienda di Gaggio Montano.

Decreto lavoro, una provocazione – Tra abbracci al sindaco di Bologna Mattia Lepore e il segretario di Cgil Maurizio Landini, Schlein ha cercato di stemperare i malumori con Cisl e Uil omaggiando la “Triplice” e il corteo, partito alle 9:30 da piazza XX Settembre e arrivato in Piazza Grande, sotto la Basilica di San Petronio: «Siamo al fianco di questa mobilitazione per la piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil perché condividiamo molte di queste rivendicazioni e di queste battaglie, soprattutto a pochi giorni dall’approvazione di un decreto che è una provocazione», ha detto la segretaria del Pd, «Lo scorso Primo maggio, giorno di festa e di lotta dei lavoratori, nasconde dietro il taglio di un cuneo fiscale che è largamente insufficiente e non strutturale delle norme che aumentano la precarietà». Argomenti da sviluppare e approfondire in vista dell’ incontro di martedì 9 maggio con la premier Giorgia Meloni, che incontrerà i leader delle opposizioni per discutere di un possibile dialogo sulle riforme istituzionali.

Cgil, M5s e il futuro dell’opposizione – Un feeling con Cgil evocativo, simbolo della volontà della leader di ricostruire l’ideologia del partito di centrosinistra: «C’è da ricostruire una fiducia dei nostri elettori», dice Schlein mentre sfila in mezzo al corteo. L’alleanza con il sindacato di Maurizio Landini è fondamentale nella risalita per riportare il Pd attorno al 25%: come riferito da Il Tempo, secondo una ricerca condotta da Ipsos il 40% degli iscritti alla Cgil alle ultime elezioni non avrebbero votato Pd ma Lega o Movimento 5Stelle.
Ed è proprio con il presidente del M5s Giuseppe Conte che Schlein dovrà incontrarsi: l’ex premier, non presente in piazza, è una figura strategica negli equilibri con sindacati e elettori dell’opposizione. «C’è un dialogo con Conte, non solo sul tema del lavoro di qualità, sul salario minimo, sul quale anche le altre opposizioni hanno avanzato delle proposte. Dialogheremo in Parlamento per unire i nostri sforzi», ha aggiunto.