Scambio di accuse fra sindacati e Matteo Salvini, ministro dei Trasporti, per il primo dei cinque scioperi generali che dovrebbe fermare il Paese e che dovrebbe coinvolgere anche (ma non solo) i trasporti. Il capo della Lega ha attaccato il segretario della Cgil: «Milioni di italiani non possono essere ostaggio dei capricci di Landini che vuole organizzarsi l’ennesimo weekend lungo». Le sigle sindacali hanno replicato accusando il ministro di volere interferire con un diritto costituzionale. «Ci interessano poco le polemiche da bar dello sport il giorno dopo il derby. Vorremmo parlare più del merito delle questioni: fisco, pensioni, lavoro», ha dichiarato Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil. «Il tema rischia di diventare politico», ha aggiunto poi. Affondo anche da Maurizio Landini: «Salvini è nervoso perché non può mantenere le promesse della campagna elettorale».
Mentre le due parti litigano, si aspetta la decisione del Garante. Convocate per oggi le due sigle. La Commissione Garanzia Sciopero chiederà una rimodulazione dello stop per alcuni settori.

Scontro politica-sindacati – Non è la prima volta che Salvini è intervenuto sul diritto allo sciopero sancito dalla Costituzione. L’ultima precettazione — cioè il provvedimento amministrativo straordinario che può interrompere la protesta — è di luglio, quando ha dimezzato le ore di stop ai trasporti. Ci ha provato anche il 29 settembre, ma alla fine la protesta è stata spostata. E il ministro si è detto pronto a farlo di nuovo: «Scioperare per 4 ore è legittimo, per 24 no». Lo sciopero generale, infatti, fermerebbe il Paese per un giorno intero.
E il dito è puntato anche contro la scelta del giorno. L’ennesimo venerdì per rendere più lungo il fine settimana, secondo il capo della Lega. E in effetti lo stop ai trasporti capita spesso nell’ultimo giorno di lavoro per molti lavoratori. Per il settore di treni, autobus e aerei, però, il weekend non esiste: i trasporti lavorano dal lunedì alla domenica.
«Penso che questo sia un attacco al diritto di sciopero e trovo che sia un modo arrogante», ha replicato Landini. «Non sono i ministri che decidono quante ore di sciopero si programmano e se si fanno o no». E ha aggiunto: «Stiamo rispettando tutte le leggi, c’è un confronto aperto con la commissione di garanzia». Un confronto che si sta svolgendo proprio in queste ore e che potrebbe dare ragione a Salvini.

I dubbi del Garante – Già mercoledì scorso la Commissione Garanzia Scioperi ha chiesto a Cgil e Uil di escludere dalla protesta almeno il trasporto aereo e il settore dell’igiene ambientale. Le modifiche non si fermano qui: la richiesta è di rimodulare anche lo sciopero dei vigili del fuoco e del trasporto pubblico locale e ferroviario. Ci sarebbe una violazione della “rarefazione oggettiva”, cioè il diritto dei cittadini di usufruire con continuità di un servizio. Insomma, già stop simili sono stati chiesti da altre sigle sindacali in giorni vicini.
Una seconda violazione sarebbe stata rilevata in merito durata: non dovrebbero superare le quattro ore di fermo per aerei e bus, otto per i treni. Pronti a combattere i due segretari. «Abbiamo scritto noi alla commissione di garanzia per dire “incontriamoci, state sbagliando perché il nostro è uno sciopero generale e stiamo rispettando tutte le norme e le leggi previste”». E sarà il primo di cinque scioperi generali che cominceranno in un palco di piazza del Popolo, a Roma, e che attraverseranno il Paese nelle prossime settimane. Sempre che Garante e politica non impongano un freno.