18 agenti feriti. Danni ad auto e negozi per centinaia di migliaia di euro. La sinagoga di Bologna vandalizzata. Almeno 30 manifestanti identificati solo a Roma. Questo il bilancio dei cortei che nella capitale, Milano e Bologna manifestavano per la morte di Ramy Elgaml. Dal governo si accelera sul ddl sicurezza in discussione al Senato e si promettono nuovi interventi a favore delle forze dell’ordine.

Le proteste – Sabato è stata una giornata di scontri tra manifestanti e polizia. I cortei in memoria di Ramy, il diciannovenne milanese morto lo scorso 24 novembre a seguito di un inseguimento con i carabinieri, si sono presto trasformati in una protesta violenta che ha preso di mira gli agenti e le vie che attraversava. I danni più gravi a Roma, dove la parte violenta del corteo ha preso subito il sopravvento lanciando bombe carta e sassi contro la polizia, che ha risposto con una carica di contenimento. I circa 400 manifestanti hanno poi bruciato alcune auto e devastato con bastoni e spranghe le vetrine dei negozi all’altezza di piazza Immacolata, nel quartiere San Lorenzo. Tensione anche a Milano, quando la protesta, partita da piazza San Babila e diretta a piazza Duca d’Aosta, è passata davanti alla Prefettura di corso Monforte: i manifestanti hanno gettato vernice rossa sull’edificio sventolando lo striscione “Ramy ucciso dal razzismo di Stato”. La parentesi peggiore a Bologna, dove i contestatori hanno chiuso con recinzioni da cantiere e oggetti pesanti via Gombruti per vandalizzare la facciata della sinagoga: hanno anche lanciato bombe carta, insultando i fedeli ancora presenti.

Le reazioni – «Nostro figlio è stato usato come pretesto dai violenti, la polizia difende la sicurezza in tutta Italia», la reazione di Yehia Elgaml. L’uomo chiede rispetto per il figlio morto e per il dolore di chi veramente lo conosceva e amava. Attende sì giustizia ma «vera, senza odio né violenza». In serata è arrivata la reazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che parla di «ignobile caos»; poi è la volta della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein che ha condannato la violenza prendendosela con «la destra che governa e usa questi episodi per fare politica». Più risoluto il ministro della difesa Guido Crosetto che ha invocato la linea dura: «Non ci può essere tolleranza né tantomeno giustificazione per chi si macchi di atti di violenza contro lo Stato e le forze dell’ordine». Il ministro ha promesso «interventi legislativi che tutelino ancor di più le nostre forze dell’ordine nello svolgimento del loro lavoro».

I provvedimenti – In Senato riprenderà questa settimana l’esame del ddl sicurezza e il governo ha aperto ad alcune modifiche a palazzo Madama con interventi che tutelino ulteriormente le forze dell’ordine. Tra le proposte: bodycam per gli agenti, rimborso delle spese legali, aumento delle pene di un terzo per i reati di violenza e minaccia di resistenza a pubblico ufficiale. Si valutano anche ulteriori strette contro i danneggiamenti causati durante le manifestazioni e le occupazioni abusive di luoghi pubblici e edifici privati. Molti esponenti della maggioranza auspicano velocità nella discussione, in modo da giungere presto al provvedimento definitivo. Lo aveva già detto Meloni nel corso della conferenza stampa di inizio anno, lo ha ribadito il leghista Nicola Molteni che spinge per «l’immediata approvazione del testo».