Scende in campo anche il premier Giuseppe Conte sul caso delle due ong Sea Watch e Sea Eye, immobili da 17 giorni non lontano dalle coste maltesi: “Noi ne prenderemo 15 su 49, e prenderemo anche i mariti perché non siamo gente che smembra le famiglie: daremo un segnale all’ Europa, ma dopo che tutti avranno rispettato le regole». Malta non ne vuole sapere nonostante le navi siano nelle sue acque territoriali. Il premier Joseph Muscat non vuole aprire i porti per evitare di creare precedenti  dannosi per La Valletta: “non diventeremo il luogo dove vengono fatti sbarcare i migranti salvati dalle organizzazioni umanitarie che altri Paesi non vogliono accogliere”, ha detto nel corso di un’intervista a One Radio. Nel frattempo, la portavoce di Sea Watch Italia Giorgia Linardi fa il punto sulla situazione delle persone a bordo: “Resistono, come noi non saremmo in grado di fare, aiutandosi le une con le altre, anche se le condizioni meteorologiche sono in peggioramento e molti sono allo stremo delle forze”.

LE DIVISIONI NEL GOVERNO

Il tema continua a dividere i due partiti della maggioranza, Lega e Movimento 5 Stelle. Il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi di Maio nei giorni scorsi aveva proposto di accogliere donne e bambini per dare uno “schiaffo morale all’Europa che sta ancora in settimana bianca e a Malta che li tiene lì da giorni e giorni”. Approvazione era arrivata dal presidente della Camera, Roberto Fico, e dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Non dall’altro vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, però, che ha rivendicato come la decisione finale spetti soltanto a lui. La sua linea rimane dura e del tutto discorde da quella dell’alleato di governo: “Abbiamo già dato, ora ci occupiamo degli italiani: ci sono cinque milioni di poveri che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena”. Il numero di migranti che il leader della Lega è disposto ad accogliere rimane quindi fisso: zero. Di Maio ribadisce come non voglia discostarsi dalla linea impostata con l’alleato leghista sull’ immigrazione, ma al tempo stesso segnala come la decisione di accettare donne e bambini sia condivisa da tutto l’esecutivo.

IL PAPA

Sul caso dei 49 migranti – fra loro anche donne e bambini, il più piccolo ha un anno – si è espresso ieri anche Papa Francesco durante l’Angelus domenicale, lanciando un “accorato appello” ai leader d’Europa perché dimostrino “concreta solidarietà” e pongano fine all’ attesa e all’ incertezza dei profughi a bordo. Della stessa idea la Commissione Episcopale Italiana (Cei), che invita all’ accoglienza.

Dal resto dell’Europa, arriva uno spiraglio: Germania, Francia, Olanda e Portogallo si sono detti disponibili all’ accoglienza e stanno trattando con Palazzo Chigi per raggiungere un accordo.