«Trovo davvero grave che ci sia chi dietro l’anonimato cerchi di boicottare la soluzione unitaria che ha trovato la Cgil». Così Susanna Camusso, segretaria uscente, ha commentato questa mattina le voci di una possibile spaccatura tra le due anime della Cgil, che oggi, 24 gennaio, a Bari dovrebbe eleggere nuovo segretario Maurizio Landini. Tuttavia, nelle ultime ore ci sarebbe stato uno stop alla presentazione della lista unica messa insieme con lo sfidante dell’ex segretario della Fiom, Vincenzo Colla. Una presunta paralisi innescata dalla possibile permanenza della Camusso nella nuova segreteria del sindacato.

Accordo a rischio? – La questione, sostengono fonti dell’area vicina a Colla, non sarebbe stata affrontata nel corso delle trattative a margine del congresso. Il desiderio era quello di creare un fronte compatto per evitare la conta dei voti al momento dell’elezione, in programma per questo pomeriggio. Era stato proprio Colla, il candidato voluto dai pensionati dello Spi, a ritirarsi dalla corsa, garantendosi però la carica di vicesegretario. L’intesa prevede anche la nomina di un secondo vicesegretario, probabilmente una donna in quota Landini-Camusso. Quello che sembrava un patto all’insegna della ritrovata unità della Cgil rischierebbe però di diventare l’innesco di nuove divisioni proprio per la posizione della segretaria uscente.

«Grave l’uso di gole profonde» – Per Camusso si tratta di indiscrezioni infondate: «Non mi risulta – ha detto questa mattina a Radio Popolare -. Abbiamo fatto un buon lavoro, costruendo una soluzione che ci permetta di uscire nelle prossime ore con il segretario generale e il gruppo dirigente». Per la segretaria uscente, primo segretario donna nella storia della Cgil, si tratterebbe di un tentativo di destabilizzazione. «Non c’è una situazione di questo tipo, ma c’è qualcuno che sta cercando di crearla. Trovo molto grave che in un’organizzazione che ha fatto una discussione aperta si usi la logica delle gole profonde».

Scenari futuri – Se Camusso dovesse avere ragione, oggi ci celebrerebbe il “matrimonio” tra Landini e la Cgil. Un’unione sulla quale si lavora da tempo, nonostante lo scetticismo di molti iscritti al sindacato. Risale al 2017 l’elezione nella segreteria dell’ormai ex sindacalista dei metalmeccanici, simpatizzante di Matteo Renzi, almeno fino alla rottura con l’allora governo sul Job Acts, e combattivo relatore nei talk show televisivi. Ora si attende di capire come sarà la sua Cgil. Come si legge sul Corriere, per il momento Landini non si è ancora sbilanciato per non compromettere l’asse creatosi con Camusso. Sarà grande l’attenzione per il rapporto che si creerà con le due correnti di governo, Lega e Cinque Stelle: entrambe possono contare su un buon numero di simpatizzanti nel sindacato. La sfida più grande per la nuova segreteria sarà quella di individuare un nuovo approccio nella difesa del lavoro di fronte alle recenti trasformazioni strutturali dell’economia.