Matteo Renzi

Matteo Renzi si dichiara pronto per il ruolo di segretario del Pd

L’intervista rilasciata da Renzi al Corriere della Sera ha suscitato reazioni contrastanti. Al primo cittadino di Firenze, che aveva dichiarato che le cariche da sindaco e da segretario di partito non sono incompatibili, arrivano risposte sia dall’interno del suo partito che dal Pdl.

Epifani, attuale segretario del Pd, non giudica pericoloso per il governo l’arrivo di Matteo Renzi alla segreteria del partito democratico. «Escludo il rischio che possa far cadere un governo di cui è premier un esponente del suo partito», ha dichiarato alla Stampa. Anzi, con Renzi segretario, «il Pd ritroverà un’identità forte se il congresso sarà costruito in modo da far tramontare l’eccessivo peso che hanno avuto fin qui le correnti». L’unico problema al governo Letta è invece rappresentato da Berlusconi che, aggiunge Epifani, dovrebbe impegnarsi a garantire la stabilità almeno per i due anni necessari a varare le riforme. «Bisogna evitare che il presidenzialismo diventi una bandiera, altrimenti non si va lontano. Piuttosto l’urgenza è cambiare la legge elettorale per non ritrovarci col porcellum se le cose dovessero precipitare».

«Quella di Epifani nei confronti di Berlusconi e della possibilità che faccia cadere il governo sta diventando un’ossessione», sostiene Deborah Bergamini, deputata pdl. «Ogni mattina il segretario del Pd prospetta nuovi scenari apocalittici, e poco conta per lui che il Presidente Berlusconi sia tornato anche ieri a ribadire il suo impegno per l’esecutivo».

Contrario su tutti i fronti a Epifani è anche il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, intervenuto a SkyTg24. «Sono preoccupato più per il caos che regna nel Pd – sottolinea – che per le sentenze che riguardano Berlusconi. Il Pd cambia segretario come le camicie ogni sei, otto mesi. E’ un partito indeciso su tutto. Basta pensare a Renzi, ma quando lo fa il sindaco? E’ sempre in giro a far campagna elettorale». Renzi, conclude Brunetta, «democristiano che democristianizza ancor di più il Pd e finirà per spaccarlo. Se vincerà lui, cadrà il governo».

L’ipotesi di Renzi segretario Pd piace invece a Sandro Bondi, coordinatore del Pdl. «L’eventuale candidatura di Matteo Renzi alla segreteria del Pd può aprire una dialettica politica vera all’interno del partito portare chiarezza e stabilità all’intero sistema politico italiano».

Angela Tisbe Ciociola