Sios, Igat, Sifar e Sst. Poi Sismi, Sid e Sisde. Infine Aise, Aisi e Dis. Se non siete riuscite a orientarvi in mezzo a tutte queste sigle è normale: l’Italia dei servizi segreti è cambiata molto da quando è nata la Repubblica. Accusati – a ragione – di avere componenti deviate durante gli anni ’60 e ’70 , nel 2007 hanno subito l’ennesimo processo di riforma che ne ha riorganizzato nomi e compiti con la legge n.124 del 3 agosto. A partire da questa data, i servizi hanno smesso di essere distinti in civili e militari, per essere divisi a seconda delle sfere territoriali di competenza: Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna) per l’Italia e Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) per l’estero. Queste contribuiscono a creare il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. Ma chi comanda i servizi segreti in Italia?
Presidente del Consiglio – Tutti gli organismi dei servizi segreti fanno direttamente o indirettamente capo al presidente del Consiglio dei ministri. A lui, in questo caso a Mario Draghi, è affidata l’alta direzione a la responsabilità generale della politica dell’informazione e per la sicurezza. In concreto, si occupa di coordinare tutto il Sistema collaborando con i relativi uffici competenti. Emana le disposizioni per l’organizzazione e il funzionamento dopo aver sentito il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr). Inoltre deve tutelare l’attività degli operatori delle agenzie Aise a Aisi autorizzando – se lo ritiene opportuno – il ricorso alle cosiddette “garanzie funzionali”: se il presidente consente le operazioni, in pratica esonera gli operativi delle agenzie dalle responsabilità penali per crimini commessi in servizio. Per tutte le funzioni che non gli sono attribuite in via esclusiva, il presidente può delegare alla cosiddetta Autorità delegata – incarico che può essere ricoperto da un sottosegretario di Stato o da un ministro senza portafoglio. Dal 1° marzo 2021 l’Autorità delegata è nelle mani del prefetto di Roma Franco Gabrielli, già capo della polizia e direttore dell’Aisi. Al presidente del Consiglio, infine, la possibilità di apporre il segreto di Stato e la nomina e la revoca del Direttore generale del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), dell’Aise e dell’Aisi. Notizia del 13 maggio è proprio la nomina da parte di Draghi della prima donna alla presidenza del Dis: Elisabetta Belloni.
Dipartimento delle informazioni per la sicurezza – La neo presidente avrà l’arduo compito di coordinamento dell’intera attività di informazione per la sicurezza, anche cibernetica, e di gestione delle analisi e delle attività operative dell’Aise e dell’Aisi, per assicurare unitarietà nella programmazione della ricerca informativa. Le due agenzie dovranno sempre informare Belloni di ogni attività, affinché lei le riporti al presidente del Consiglio. La neo presidente dovrà vigilare sulla corretta applicazione delle disposizioni emanate dal presidente del Consiglio in materia di tutela amministrativa del segreto di Stato e della documentazione classificata.
Aisi e Aise – Le due agenzie si spartiscono il compiti di tutelare la sicurezza della Repubblica dentro il territorio italiano, l’Aisi, e fuori, l’Aise. In sostanza, le due agenzie svolgono gli stessi compiti ma con le proprie aree di competenza. Entrambe hanno il compito di ricercare ed elaborare tutte le informazioni utili alla difesa dell’indipendenza, dalle minacce interne l’Aisi e da quell provenienti dall’estero l’Aise. Inoltre sono sotto il loro controllo le attività di informazione – dentro e fuori dal territorio nazionale-, quelle di contrasto allo spionaggio e di controproliferazione di materiali strategici. A capo dell’Aise c’è il generale Gianni Caravelli, nominato a maggio 2020, con un’esperienza ventennale prima nel Sismi e poi nell’Aise stesso, di cui ha guidato anche un corpo d’élite. Ha contribuito alla liberazione della cooperante italiana Silvia Romano, salvata poco prima che venisse nominato direttore. A capo dell’Aisi, invece, dal 29 aprile del 2016 c’è Mario Parente. Nominato durante il governo di Matteo Renzi, è stato confermato il 12 maggio 2021 da Draghi che gli ha prorogato l’incarico, già confermato dal governo Conte I nel 2018. Generale dei carabinieri e prefetto, si pensava potesse essere nominato alla direzione del Dis poi affidata a Belloni.