Si scontrano, minacciano di separarsi, ma alla fine l’intesa la trovano sempre. È questa la sintesi della storia del centrodestra che rischia di ripetersi anche in vista delle prossime elezioni regionali in Toscana. Mancano nove mesi al voto e i tre partiti che formano la maggioranza a Palazzo Chigi hanno intenzione di presentare tre candidati diversi. Ognuno ha le sue ragioni e per il momento nessuno ne vuole sapere di cedere il passo all’alleato. Il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, vuole far leva sul peso dei voti, ribadendo così la sua leadership all’interno della coalizione. Il candidato che vuole schierare la presidente del Consiglio è Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia al secondo mandato. Nel 2017 è riuscito a ribaltare nel ballottaggio un risultato che sembrava scritto in favore del primo cittadino uscente Samuele Bertinelli. Tomasi è diventato così il primo sindaco di destra di Pistoia della storia repubblicana, guadagnandosi la fiducia di Fratelli d’Italia.

La scelta leghista – La Lega di Matteo Salvini ha un’altra visione e vuole puntare su Elena Meini, capogruppo in Consiglio regionale e fedelissima dell’ex candidata alle Regionali nel 2020 Susanna Ceccardi. «Stiamo convintamente all’interno del centrodestra — è la posizione dei salviniani toscani —, ribadendo al contempo la nostra posizione, che su alcuni temi è diversa da quella dei nostri alleati». Infine non può mancare la posizione di Forza Italia, che non ha ancora ufficializzato il candidato. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera l’ex partito di Silvio Berlusconi affiderà le sue speranze a Marco Stella, capogruppo in Consiglio regionale e molto legato ad Antonio Tajani. Stella ha fatto parte dello staff elettorale del’attuale leader di Forza Italia in occasione della candidatura del vicepresidente del Consiglio al Parlamento Europeo. «Come candidato governatore del centrodestra serve un moderato, capace di allargare il perimetro della coalizione. Comunque, il sondaggio ci dà ragione» è stata la decisa puntualizzazione di Stella.

L’avversario – In Toscana il centrodestra con ogni probabilità se la vedrà con Eugenio Giani, presidente della Regione dal 2020. Nelle scorse elezioni ha vinto con il 48,62% dei voti contro il 40,46% dell’avversaria Ceccardi. Secondo i sondaggi il vantaggio di Giani è considerevole, 10 punti rispetto a Tomasi, un distacco che aumenterebbe a 15 punti se nella coalizione del centrosinistra entrasse anche il Movimento 5 stelle. Nei prossimi giorni è atteso un tavolo consultivo nazionale del centrodestra per discutere, più che ragionare, sulle varie candidature per le sfide regionali che li attendono quest’anno: oltre alla Toscana, Campania, Veneto, Puglia, Marche e Valle d’Aosta. Nella regione di Dante Alighieri c’è una legge elettorale particolare a incendiare lo scontro tra i tre partiti. L’aspetto principale riguarda la soglia di sbarramento al 5%. Lega e Forza Italia non possono stare tranquille visto l’andamento delle ultime elezioni europee: il rischio è quello di restare fuori dal Consiglio regionale. Una prospettiva terribile che spaventa i due partiti e li spinge a far rumore per aumentare la loro visibilità. Staremo a vedere, tutto in ogni caso deve passare dalla scrivania di Giorgia Meloni.