Competizione sì, ma non troppa. Perché la rivalità tra Luca Zaia e Flavio Tosi rischia di consegnare la regione Veneto alla candidata del Partito Democratico, Alessandra Moretti. La Lega Nord sta vivendo giorni di duri scontri tra il presidente veneto uscente e il sindaco di Verona. Il segretario Matteo Salvini vorrebbe ricandidare Zaia, più vicino alle sue posizioni. Tosi si propone come candidato più moderato, capace di guardare al centro.
Salvini è irritato: forte dei sondaggi nazionali, non ha intenzione di vedere il suo partito spaccarsi in una regione roccaforte della Lega Nord. Ha accusato Tosi di voler boicottare Zaia: «Ipotizzare di candidarsi contro di lui o di metterlo in difficoltà non mi sembra utile in questo momento. Non è il momento di litigare», ha dichiarato a Radio Padania. A fianco del segretario è intervenuto anche Roberto Maroni: «Stimo Tosi, gli sono amico, ma non può mettersi contro Zaia. Sarebbe un errore gravissimo per lui e per la Lega».
I due litiganti sono entrambi amministratori che portano in dote ottimi indici di apprezzamento. A Verona Tosi ha un gradimento trasversale, che parte dal sovrintendente dell’Arena Francesco Girondini per finire, incredibile a dirsi, ai tassisti, solitamente avversi alle amministrazioni comunali. Da parte sua Zaia da sempre è tra i presidenti di regione con maggior gradimento. La sensazione è che Tosi da solo non possa vincere, ma possa far perdere Zaia. Il sindaco scaligero si gioca molto: fra due anni scadrà il suo secondo mandato e non potrà ricandidarsi. Per questo sarà fondamentale per lui ritagliarsi uno spazio in regione.
La competizione tra Zaia e Tosi non è storia nuova, anzi. I due non si amano dal 2010, quando Umberto Bossi cambiò idea e invece di candidare l’attuale sindaco scaligero scelse Zaia. Ma non solo. Passato in secondo piano Bossi, l’intesa era che fosse lui il nuovo leader nazionale. Ma oggi Salvini veleggia nei sondaggi nazionali al 15% dei consensi. «Mi hanno fregato due volte», pare abbia detto Tosi a chi gli è più vicino. I motivi di tensione non sono mancati neanche di recente, quando Tosi ha annunciato il registro delle unioni civili a Verona, con Zaia e Salvini profondamente contrari.
Matteo Furcas