Maurizio Landini o Vincenzo Colla: il prossimo segretario della Cgil verrà scelto questa settimana al termine del XVIII congresso del principale gruppo sindacale del Paese. La convention si svolgerà a Bari, da martedì 22 gennaio a venerdì 25, una quattro giorni di dibattito sul lavoro e sul futuro della confederazione.
Il congresso – Parteciperanno in tutto 868 delegati, saranno circa 1.500 gli invitati, compresi gli oltre 100 ospiti delle delegazioni straniere in rappresentanza di 40 Paesi. Non ci sarà nessun esponente del governo giallo-verde, dalla confederazione fanno sapere che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato invitato ma non ha ancora confermato. La sua presenza sembra comunque poco probabile. La convention si aprirà martedì con la relazione del segretario uscente Susanna Camusso e gli interventi dei segretari generali di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Mercoledì 23 è prevista la lectio magistralis di Rosy Bindi, ex ministro della Sanità, sul 40esimo anniversario della riforma sanitaria. Giovedì 24, alle 15, verrà convocata l’assemblea generale con circa 300 membri che eleggeranno il nuovo leader. Venerdì infine ci sarà il primo discorso del nuovo eletto alla guida del primo sindacato italiano.
I candidati – I due candidati, entrambi emiliani, Maurizio Landini, 57 anni, ex leader Fiom, e Vincenzo Colla, 56 anni, si sfideranno sostenendo lo stesso documento, Il lavoro è, che ha raccolto il 97,91% dei voti. Delle 12 categorie rappresentate, sette supportano Landini e cinque Colla, ma il peso sembra quasi essere equivalente. Non sono da escludere sorprese dell’ultimo minuto essendo il voto segreto. Landini può contare sui metalmeccanici della Fiom, sulla Funzione pubblica, sulla Flc (il sindacato dei lavoratori dell’istruzione e della ricerca), su commercio, turismo e servizi (Filcams), sui bancari della Fisac, sui lavoratori dell’agroalimentare (Flai) e sugli atipici del Nidil. Colla è sostenuto invece dai pensionati dello Spi, dagli edili della Fillea, dei lavoratori dei trasporti della Filt, dei chimici-tessili ed energia della Filctem, e dei lavoratori delle telecomunicazioni (Slc).
Il calo di iscritti – Il congresso si apre in un momento delicato per la Cgil che ha visto negli ultimi anni una forte flessione verso il basso del numero di iscritti. Una ricerca dell’Istituto Demoskopika ha fotografato, sulla base dei dati forniti dalle sigle sindacali, che tra la fine del 2015 e la fine del 2017 la confederazione di Corso Italia ha perso 285mila iscritti. Il maggior calo è concentrato nelle regioni del Mezzogiorno, in testa la Campania con circa 55mila unità in meno. La contrazione, inoltre, interessa moltissimo i territori “a guida rossa”. Tra le prime otto regioni a dimostrare più sfiducia nel sindacato, sette sono governate dal centrosinistra: alla Campania, seguono Puglia (circa 54mila iscritti in meno) ed Emilia-Romagna (più di 46mila iscritti in meno). Le prospettive per un dialogo tra i sindacati e il governo penta-leghista non sembrano delle più rosee, Landini ha dichiarato in un’intervista a Repubblica che la manovra appena varata è «miope, dal carattere recessivo con alcune derive pericolose sul fronte del lavoro».