Sergio Mattarella (foto Ansa)

Sergio Mattarella (foto Ansa)

È piaciuto quasi a tutti. Ed è stato applaudito 41 volte. E alla fine, per quasi quattro minuti. Il discorso di giuramento di Sergio Mattarella in Parlamento ha raccolto il plauso della maggior parte dei rappresentanti politici, con l’eccezione dei grillini e di qualche leghista.

“Essenziale, coinciso, non retorico”. Così l’ha commentato l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha sottolineato l’importanza di non farsi prendere dalla fretta di trarre subito bilanci. “Aspettiamo i fatti, commenteremo quelli”.

Un intervento che ha suscitato, come era prevedibile, l’entusiasmo dei principali esponenti del Centro Sinistra. Da Pierluigi Bersani, che gli ha dato “il massimo dei voti”, a Enrico Letta che ha parlato di “discorso perfetto, da dieci e lode” e ha rimarcato l’evidente intenzione di continuità con il settenato del predecessore. E’ invece soprattutto sulla sua capacità di saper parlare alla gente che ha posto l’attenzione Nichi Vendola, leader di Sel.

Ma il plauso- e gli applausi- sono arrivati anche dagli scranni dell’opposizione. Per Silvio Berlusconi, quello di Mattarella è stato “un discorso che rispetta la Costituzione. Non lo conosco, ma- ha aggiunto il leader di Forza Italia- mi sembra una brava persona”. Sulla stessa lunghezza d’onda dell’ex premier, stavolta, anche Raffaele Fitto, anima della corrente dei dissidenti azzurri. “Sono convinto- ha dichiarato- che svolgerà al meglio la sua funzione di garante per tutti i cittadini”. E’ invece alla politica estera che ha fatto riferimento Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione esteri del Senato, con un apprezzamento speciale per il passaggio sulla “sfida e la lotta al terrorismo”.

Non sono comunque mancate le critiche. In testa, il Movimento Cinque Stelle. Che non ha preso parte agli oltre tre minuti di applauso finale. Come d’altra parte il leader Beppe Grillo, che ha scelto di disertare la cerimonia di insediamento del nuovo Capo dello Stato. Ma in una lettera, pubblicata sul blog, ha auspicato “la tutela della Costutuzione”. Malumori anche nella Lega Nord, in particolare da parte di Luca Zaia. Il governatore del Veneto si è scagliato, infatti, contro l’elenco di priorità indicato da Mattarella. E ha denunciato un’omissione: “ha toccato tanti temi ma non il principale, quello dell’autonomia”.

Nell’insieme, dunque, il discorso di giuramento del neo presidente della Repubblica ha convinto quasi tutto l’emiciclo.

Andrea Cominetti