Schlein dopo la comunicazione dei risultati parziali delle primarie (Ansa)

Elly Schlein ha vinto le primarie con il 53,8% dei voti ed è diventata la nuova segretaria del Pd. Un risultato a sorpresa, visto che i sondaggi vedevano come favorito l’altro candidato, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Per la prima volta i gazebo hanno battuto i circoli e ribaltato il voto degli iscritti al partito. Fondamentali per il successo di Schlein le grandi città: a Roma e Milano ha doppiato il rivale, a Torino e Genova si è imposta nettamente e ha prevalso anche a Napoli. Ma la vittoria più importante per il Pd è arrivata alle urne: nonostante la pioggia, hanno votato un milione di persone, un numero molto superiore alle aspettative.

L’ottima partenza, l’attesa, il successo – Schlein è partita subito avanti. Il divario però non sembrava incolmabile anche perché i primi dati sono arrivati dal nord, dove la segretaria era favorita. Le persone più vicine a Bonaccini non si sono perse d’animo, spiegando che per scrutinare le schede sarebbe servita tutta la notte. Quando sui social sono apparse le prime percentuali, anche dal Nazareno hanno cercato di placare gli animi: «I dati che stanno circolando non sono ufficiali. Quelli li darà il Pd». Intanto al comitato di Schlein sono iniziati a comparire i primi sorrisi. L’arrivo dei big è stato un altro segnale che lo scrutinio stava premiando la segretaria. La resa di Bonaccini è arrivata quando la vittoria in Campania non è stata larga come si poteva presumere.

Il primo intervento da segretaria del Pd – Shlein si è presentata davanti ai microfoni comprensibilmente emozionata: «Care tutte e cari tutti ce l’abbiamo fatta. Vi sono immensamente grata perché insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione. Anche stavolta non ci hanno visto arrivare. Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi. Questa fiducia è un mandato chiaro a cambiare davvero, come abbiamo detto in queste settimane: volti, metodo e visione. Avremo una linea chiara che metterà al centro il contrasto a ogni forma di disuguaglianza, la lotta alla precarietà per un lavoro dignitoso e di qualità e affronteremo con la massima urgenza l’emergenza climatica». La vera sfida per Schlein inizia adesso: la segretaria ha il compito di tenere unito un partito in evidente difficoltà e convincere gli elettori che la strada intrapresa è quella giusta. Per battere la destra servirà un centrosinistra coeso e credibile. Il primo esame sarà tra un anno, quando le elezioni europee mostreranno il nuovo consenso acquisito dai partiti.

Schlein festeggia la vittoria (Ansa)

Lo sconfitto – Bonaccini ha riconosciuto la sconfitta e si è detto pronto a lavorare con Schlein: «Ho sentito Elly e le ho fatto un grande in bocca al lupo per la grande responsabilità che assume. Lei è stata più capace di me a dare senso al rinnovamento. Da domani mi metto a disposizione, sono pronto a dare una mano, ma con chiedo ruoli per me». Le parole di Bonaccini sono state tranquille, ma la sua delusione era evidente: ha atteso a lungo il suo momento, lasciando campo libero sia a Zingaretti che a Letta, ma adesso ha capito che forse la sua ora non arriverà mai. I suoi supporter non hanno accettato di buon grado la sconfitta: «Il Pd non esiste più». L’intenzione di Bonaccini è però quella di tenere unito il partito.

Le parole della maggioranza – Il primo commento è stato quello del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini: «Auguri di buon lavoro alla nuova segretaria del Pd Elly Schlein. La partecipazione dei cittadini è sempre un valore positivo, così come lo è avere una voce autorevole all’opposizione. Confido che a sinistra ci siano finalmente rispetto e riconoscimento del valore democratico del voto popolare, che a settembre ha dato chiaramente al centrodestra la responsabilità del governo del Paese. La democrazia non è patrimonio esclusivo della sinistra». Poco dopo, è stato il turno della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Congratulazione a Elly Schlein e complimenti al Pd per la mobilitazione dei suoi elettori nel congresso. Spero che l’elezione di una giovane donna alla guida di via del Nazareno possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro».  Proprio alla premier si è rivolta Schlein nel suo discorso, promettendo ai suoi elettori che organizzerà una vera opposizione e creerà diversi problemi al governo Meloni. Sarà una sfida donna contro donna: la prima presidente del Consiglio contro la prima e la più giovane segretaria del Pd.

Il commento del Terzo Polo – Carlo Calenda ha espresso su Twitter le sue considerazioni, dopo le primarie del Pd. Il leader di Azione si è detto pronto a rappresentare un’alternativa a Schlein: «Il campo è ben definito: Pd/M5S su posizioni populiste radicali, Fdi guida la destra e il Terzo Polo rappresenta riformisti, liberal democratici e popolati. Domani partirà un cantiere aperto e inclusivo per arrivare a un partito unico. Porte aperte».