Oltre 85 mila dipendenti statali a rischio. Il piano che serve a finanziare le manovre del governo Renzi, elaborato dal commissario straordinario Carlo Cottarelli, prende di mira anche i dipendenti pubblici. “L’uomo dei tagli” incaricato di mettere a punto la spending review avrebbe, infatti, individuato esuberi tra i lavoratori statali. L’intenzione, secondo la ricostruzione delle slide del commissario fatta dal Tempo di Roma, sarebbe quella di far uscire di scena almeno 85 mila unità entro il 2016. Una misura che potrebbe generare un risparmio per le casse di Stato di circa 3 miliardi.
Ma già si preannunciano le polemiche. Perchè “l’uomo dei tagli” – in audizione al Senato nel pomeriggio di martedì 18 – avrebbe previsto anche il blocco totale del turnover, ovvero il meccanismo che fa scattare un’assunzione per ogni dipendente che va in pensione, attualmente in vigore per l’80% (ovvero: per ogni dieci pensionati ci sono due nuovi assunti, a fronte di un rapporto che dovrebbe essere di 1 a 1). Nel piano, è prevista anche una stretta su consulenze e co.co.co che gravano sulle casse dello Stato per un miliardo. Cottarelli propone ulteriori tagli lineari e “limiti per tipo di amministrazione tra spesa per consulenze e redditi da lavoro dipendente, procedure più strette per affidamento a incarichi esterni per evitare favoritismi, consulenze gratuite per i dipendenti pubblici”.
Stretta anche sulla Difesa, con una previsione di 2,6 miliardi di tagli, cui si aggiungono i 2,4 miliardi dati dalla “razionalizzazione” delle cinque forze di polizia. Cottarelli nelle sue slide nota come il rapporto tra agenti e popolazione sia infatti ben superiore alla media degli altri Paesi europei. Sforbiciata in arrivo anche sugli stipendi dei manager. Per i vertici delle amministrazioni – si legge – sono previsti cali delle retribuzioni dall’8 al 12%. Al trasporto ferroviario e locale saranno destinati, invece, 5,5 miliardi in meno. Se si somma anche la salute (3,1 miliardi, che per il ministro Beatrice Lorenzin possono essere “molti di più”) e altre voci come la riduzione dell’illuminazione pubblica si raggiungono i 33,9 miliardi complessivi.
Una sezione a parte delle slide il commissario la dedica alle criticità. Innanzitutto, l’intervento sulle pensioni, che dovrebbe toccare diversi aspetti: una stretta sugli assegni di accompagnamento e contro gli abusi delle invalidità, ma anche un innalzamento dell’età contributiva delle donne. Queste dovrebbero affiancarsi agli uomini, passando da 41 a 42 anni di contributi senza vincolo di età anagrafica. Una mossa “chiesta dall’Ue”, si legge nelle slide, che dovrebbe portare 1,7 miliardi in tre anni.
Stefania Cicco