Un'immagine della fregata Bergamini, una delle navi acquistate dalla Marina italiana nell'ambito del programma Fremm

Un “bombardamento” contro la maggioranza. E non solo sull’acquisto di nuovi aerei F-35. Dopo l’approvazione della mozione che obbliga il governo a considerare il parere delle Camere nell’aumentare le spese per gli armamenti, la senatrice del Movimento 5 Stelle Elisa Bulgarelli e i membri M5S della commissione Difesa ora spostano l’attenzione sugli acquisti della Marina. “Ci sarà un aumento dello 0,7%, circa 145 milioni rispetto all’ultimo bilancio deliberato e ci sono acquisti di armamenti che ci paiono sconsiderati”, accusa la senatrice.

In particolare, l’attenzione dei grillini si concentra sulle navi del programma Fremm, un progetto congiunto con il ministero della Difesa francese che dal 2008 ha programmato la costruzione di una nuova generazione di navi da guerra. Secondo Bulgarelli, la Marina italiana ha acquistato dieci fregate per una spesa di 6 miliardi di euro, e altre 12 navi più piccole, per altri 3 miliardi: “Il programma FREMM, condiviso con la Francia –  attacca la senatrice –  presenta anche qualche dubbio: pare che queste navi siano costate più all’Italia che al partner transalpino. Come mai? Nella mozione chiediamo di bloccare gli acquisti delle navi non ancora pagate”.

Secondo gli ultimi dati risalenti al novembre del 2012, la Marina ha varato la costruzione di 4 fregate, come si vede dalla tabella pubblicata da Analisidifesa.it.

Mentre per le altre, il Bilancio 2013 della Difesa ha previsto lo stanziamento di 321 milioni quest’anno, 261 l’anno successivo e 268 nel 2015. “Il rinnovamento della nostra flotta in quella classe non pare infatti urgente: le fregate attualmente operative hanno appena raggiunto, e non tutte, l’età minima di servizio: ci pare un po’ prematuro dismetterle in blocco, quando la stessa Marina lamenta scarsa formazione per il personale”, denuncia la senatrice del M5S.

Luigi Caputo