Il Presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri tra il ministro dei Trasporti Graziano Delrio e il Ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan

Il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri tra il ministro dei Trasporti Graziano Delrio e il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan

“Troppi nodi irrisolti e dubbi sulle coperture”. Sul percorso legislativo della Legge di Stabilità si abbatte la scure della Corte dei Conti. Dopo i rilievi mossi lunedì dai tecnici di Camera e Senato, arrivano anche le critiche del presidente della magistratura contabile Raffaele Squitieri.

Iva e conti pubblici
Nel corso della sua audizione in Senato, Squitieri ha rilevato i rischi per i conti pubblici dovuti alla manovra del Governo che “sconta il carattere temporaneo di alcune coperture e il permanere di clausole di salvaguardia rinviate al futuro”. Il riferimento è all’Iva, che dovrebbe aumentare due volte nei prossimi due anni in mancanza di interventi correttivi. Di fatto, avverte Squitieri, si riducono i margini di protezione dei conti, tanto che potrebbero rendersi necessari “consistenti tagli di bilancio o aumenti di entrate” a partire dal 2017.

Tasi ed Enti locali
Un aggiustamento di bilancio già avviato quest’anno, ma che, avverte sempre la Corte dei Conti, andrà “a gravare prevalentemente sulle amministrazioni locali, con ripercussioni negative sulla qualità dei servizi”.
Il taglio della Tasi, in particolare, “cristallizza” la capacità fiscale dei Comuni, avvantaggiando chi ha alzato al massimo le aliquote e penalizzando i comuni dove la Tasi era meno cara.
Fermo il capitolo catasto e nuove rendite, e con l’abolizione dell’Imu e della Tasi sulla prima casa, la principale fonte di finanziamento da parte degli enti riguarderà le abitazioni diverse dalla prima casa, su cui continueranno a pesare entrambe le tasse. La conseguenza sarà che la maggioranza dei servizi forniti dai comuni graverà sui non residenti.

Sanità, scontro tra Governo e Regioni
L’allarme sulle difficoltà degli enti locali si aggiunge a quello lanciato dal presidente del Piemonte Sergio Chiamparino, che punta il dito sui tagli alla Sanità: “Abbiamo fatto presente che, per far fronte a una serie di esigenze che il Servizio sanitario ha davanti a sé, abbiamo bisogno di risorse maggiori di quelle che ci vengono concesse”.
Chiamparino aveva affermato che “i tagli dal 2017 al 2019 nei fatti mettono a rischio la sopravvivenza del Sistema Regioni”. Martedì, dopo che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha risposto convocando le Regioni, probabilmente per mercoledì prossimo, l’ex sindaco di Torino apre al dialogo: “Il fatto di essere convocati tempestivamente, ha detto, non può che essere un motivo di soddisfazione. Ci auguriamo che ci sarà possibilità di un confronto proficuo e costruttivo”.

Simone Gorla