Burian e la picchiata delle temperature prima. Il gelo e la neve poi. Da Roma e Napoli a Milano e Venezia. Treni in tilt, scuole chiuse e città bloccate. La settimana che porta l’Italia al voto di domenica 4 marzo è trascorsa così. Se il vento gelido che è sceso dalle steppe siberiane avesse tardato di qualche giorno, l’effetto su questa tornata elettorale invernale sarebbe stato notevole. A detta dei meteorologi, l’ondata di gelo siberiano starebbe già lasciando l’Italia. Ma il meteo sarà davvero un’incognita in più nelle già incerte elezioni politiche di domenica 4?

Previsioni (meteo e di astensione) – Le pessime condizioni meteo che a meno di tre giorni dal voto ancora stanno imperversando su gran parte d’Italia potrebbero condizionare la decisione di recarsi ai seggi, soprattutto tra i più anziani. Ma potrebbero anche rendere complicati gli spostamenti di molti elettori che per votare devono andare dove hanno la residenza. Se così fosse, il tasso dell’affluenza, già un rebus di per sé, potrebbe venire condizionato dal meteo. Ma al di là dei dati, che indicano un crollo di 10 punti percentuali tra le politiche del 1994 (affluenza all’86,07%) e le ultime del 2013 (affluenza del 75,19%), è difficile azzardare previsioni. Le poche certezze, anche qui, arrivano dai dati dei modelli matematici elaborati dai meteorologi, che per la giornata di domenica 4 sono tutt’altro che catastrofici. Nei giorni precedenti al voto, venerdì e sabato, pioverà anche forte al Centro e al Nord, ma l’emergenza neve e gelo sarà passata. Domenica sarà una giornata sì con molte nuvole e nebbie al nord, ma generalmente asciutta in tutta Italia. Le temperature saranno miti un po’ ovunque, con punte di più di 20 gradi in Sicilia. Il clima sarà un po’ più rigido al Nord Est. Ci sarà rischio di pioggia soltanto in Sardegna a partire dal pomeriggio. Fenomeni che si estenderanno su Sicilia e Calabria soltanto in serata (a partire dalle 19), con la perturbazione coinvolgerà poi tutto il Paese nella giornata di lunedì. Secondo i meteorologi sarà una domenica elettorale senza piogge né freddo. Pioverà prima e dopo, ma non durante il voto. Se l’astensione sarà alta, probabilmente non sarà così facile per la politica dare la colpa al meteo.

Come si vota – Domenica 4 si voterà in tutta Italia per rinnovare sia il Senato della Repubblica sia la Camera dei Deputati. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 e nelle due regioni più popolose d’Italia, la Lombardia e il Lazio, si voterà anche per eleggere il Consiglio Regionale e il presidente di Regione. Bisognerà fare attenzione alla corretta modalità di compilazione della scheda elettorale, per non rischiare l’annullamento del voto. Per le elezioni politiche si vota con il Rosatellum, che si basa su un sistema misto, per un terzo maggioritario e per due terzi proporzionale. Ciò significa che 232 seggi della Camera e 116 del Senato saranno assegnati tramite collegi uninominali, in cui vincerà il candidato più votato. I restanti seggi (386 alla Camera, 193 al Senato) saranno assegnati in collegi plurinominali con metodo proporzionale. Agli elettori verranno consegnate due schede, una di colore rosa per la Camera e una di colore giallo per il Senato. Il voto disgiunto è vietato e in tal caso la scheda sarà annullata: non è possibile votare un candidato e contemporaneamente una lista diversa che ne sostenga un altro. Non si possono indicare preferenze tra i candidati del listino di partito, perché questa legge elettorale non le prevede. Si può esprimere così un voto valido in tre modi: tracciando un segno sul simbolo della lista che si vuol votare, tracciando un segno solo sul candidato uninominale preferito, oppure tracciando un segno sul candidato che si vuol votare e contestualmente a una delle liste che lo sostengono. Diverso, invece, il meccanismo di voto delle Regionali. Se si indica solo il candidato presidente, il voto non si estende alle liste collegate. Se invece si vota solo per la lista, il voto si estende anche al candidato presidente collegato. È inoltre ammesso il voto disgiunto e si possono esprimere una o due preferenze per il consiglio regionale (se ne vengono espresse due devono essere un uomo e una donna). Lo scrutinio inizierà alle ore 23 di domenica, alla chiusura delle urne. Si partirà con lo spoglio delle schede del Senato, poi con quelle della Camera. In Lombardia e Lazio lo scrutinio delle Regionali inizierà alle 14 di lunedì 5 marzo.