Tagliare soldi alla politica per rimetterli nelle tasche degli italiani. Per Matteo Renzi l’abolizione delle Province, in discussione in queste ore al Senato, è un modo per “recuperare il rapporto con i cittadini”. Il disegno di legge Delrio, approvato alla Camera e ora allo studio della fiducia del Senato, rivedrà funzioni e competenze degli organi provinciali, ma non basterà ad abolirle del tutto: per quello bisognerà aspettare la riforma della Costituzione. Fino ad allora, le giunte e i consigli provinciali sarebbero sostituiti da assemblee di sindaci dei comuni, e le competenze (oltre al portafogli) di questi enti provvisori sarebbero ridotti di molto.
“Siamo consapevoli che alcune province lavorano bene, ma dare un segnale chiaro forte e netto, con tremila posti per i politici in meno, è la premessa per dare speranza e fiducia ai cittadini – ha commentato il premier – ed è la premessa per restituire 80 euro ai cittadini”. L’idea del governo è di far approvare la legge il prima possibile per evitare che il 25 maggio, giorno delle elezioni europee e di oltre 4000 comunali, si voti anche per il rinnovo delle Province. Per velocizzare le operazioni il consiglio dei ministri si è riunito mercoledì mattina e ha annunciato, tramite il ministro Boschi, l’intenzione di chiedere il voto di fiducia sul ddl Delrio, che arriverà già in serata.
Dopo le tensioni di martedì, il Pd è compatto sulla linea del governo, così come il Ncd e Scelta civica. Sono contrari il M5S, Forza Italia, la Lega e Sel. Se le Province saranno abolite, ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, “aumenteranno i costi, altro che diminuire”, definendo quello di Renzi “uno spot da Carosello”. La pensa allo stesso modo Mara Carfagna, capogruppo di Fi alla Camera: “L’abolizione delle province fa risparmiare un’inerzia a fronte degli oltre 8 miliardi di spese correnti, aggravando, per altro, i bilanci degli altri enti pubblici che saranno costretti ad assorbirne i dipendenti. È il prezzo che il governo intende pagare alla demagogia”.
Francesco Giambertone