È scontro tra le Province italiane e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. A preoccupare gli Enti locali sono i tagli agli investimenti sulle strade di 1,7 miliardi. La riduzione dei trasferimenti economici dallo Stato è prevista dalla Legge di Bilancio e dal Decreto milleproroghe. Secondo l’Unione delle province, queste risorse verrebbero dirottate sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Il Mit non ha smentito la sforbiciata sugli investimenti per la manutenzione straordinaria della rete viaria, ma ha negato il fatto che la somma servirà per realizzare il collegamento tra Calabria e Sicilia.
La critica delle Province – La querelle è cominciata in sordina una settimana fa, il 15 maggio, in occasione dell’assemblea nazionale dei presidenti delle province italiane. Nel suo intervento, Pasquale Gandolfi, presidente Upi, ha dichiarato: «Sulle strade provinciali si è abbattuto un taglio di 1,7 miliardi. Risorse già assegnate e destinate agli investimenti per la messa in sicurezza e l’efficientamento di 120 mila chilometri di vie che collegano il Paese». Gandolfi ha sottolineato che ,per il biennio 2025/2026, la riduzione è del 70% e blocca «cantieri già previsti e concordati con lo stesso ministero, con ripercussioni sulla viabilità e quindi sulla sicurezza dei nostri cittadini».
La relazione dell’Upi – Nella relazione disponibile sul sito istituzionale dell’Upi, si riporta che – in termini assoluti – la stangata per l’anno in corso e il successivo vale 385 milioni di euro sui 550 milioni programmati. In generale, nel quinquennio dal 2025 al 2029 il taglio ammonta a 660 milioni su 1,3 miliardi assegnati alle Province: quasi il 50% in meno. Inoltre dal 2030 al 2036 le economie di investimenti sono di 1,1 miliardi su 2,8 miliardi previsti: il 40% in meno. L’Upi ha chiesto di aprire un tavolo di crisi al Ministero per rifinanziare i 385 milioni per il biennio in corso. Mercoledì 21 maggio Gandolfi ha avuto un incontro a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il nodo del Ponte sullo stretto – Nel documento presentato il 15 maggio è scritto che i tagli servono «per finanziare la costruzione di una unica opera: il ponte sullo stretto di Messina». Una tesi rimbalzata sui quotidiani nazionali in queste ultime ore, dopo una serie di dichiarazioni di rappresentanti locali dell’Upi. La dura presa di posizione non è piaciuta al Ministero delle Infrastrutture: «Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni media, anche oggi e perfino su una prima pagina, si ribadisce che la rimodulazione dei fondi per le Province non ha riguardato in alcun modo il Ponte sullo Stretto». Il Mit ha aggiunto in una nota: «Non c’è stato trasferimento di fondi dagli enti locali all’opera che collegherà Calabria e Sicilia». Il concetto è stato ribadito dal capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo, che ha riconosciuto il problema del taglio dei fondi: «Abbiamo constatato che esiste una problematica relativa ai fondi per le Province per il 2025 e 2026 ma stiamo già lavorando per porvi rimedio».