tajani pittella

Sono due i favoriti per la successione di Martin Schulz, gli italiani Antonio Tajani e Giovanni Saverio Furio Pittella, detto Gianni. Il primo è sostenuto dalla coalizione pro-europea fra Ppe (Partito popolare) e Alde (Alleanza dei democratici e dei liberali), il secondo è il candidato dei Socialisti e democratici (S&d). Proprio l’alleanza stretta dai gruppi parlamentari Ppe e Alde (che ha visto il ritiro del suo candidato Guy Verhofstadt dopo il polverone per l’accordo poi saltato coi Cinque stelle) sembra dover favorire Tajani, uno degli attuali vicepresidenti dell’Europarlamento. Ma chi sono i due candidati e qual è stata la loro carriera politica?

Tajani, l’uomo di Berlusconi – Classe 1953, Antonio Tajani è nato a Roma. È laureato in Giurisprudenza, ha militato in gioventù nelle fila dell’Unione monarchica italiana ed è stato giornalista professionista, come inviato (in Libia e Unione Sovietica ad esempio) e caporedattore della sezione romana de il Giornale. È stato anche ufficiale dell’Aeronautica militare italiana. Parla inglese, francese e spagnolo. Nel 1994 è stato tra i fondatori di Forza Italia insieme a Silvio Berlusconi, diventando nello stesso anno coordinatore di partito per la regione Lazio (ruolo che ha ricoperto per più di un decennio), oltre che l’uomo dell’ex Cavaliere in Europa. Nel 1994 Antonio Tajani è eletto europarlamentare di Forza Italia, venendo riconfermato per i successivi due mandati. Ha ricoperto la carica di commissario europeo ai Trasporti (nel 2008 e nel 2009) e all’Industria dal 2010 al 2014.

Diventa poi il numero due della presidenza Schulz all’Europarlamento succedendo proprio a Gianni Pittella. Tajani tentò anche la politica nazionale: nel 2001 fu candidato sindaco di Roma per il partito guidato da Berlusconi, la Casa delle libertà (diventata poi il Popolo delle libertà e poi di nuovo Forza Italia). Non diventò primo cittadino perché venne battuto al ballottaggio da Walter Veltroni.

Dalla Basilicata agli Stati Uniti d’Europa – Classe 1958, Giovanni Saverio Furio Pittella è nato a Lauria. Dopo la laurea in Medicina, ha intrapreso la carriera politica sulle orme del padre (l’ex-senatore Domenico Pittella) e del fratello Marcello (presidente della Basilicata). Muove i primi passi come consigliere nel comune di Lauria, per poi diventare assessore in Regione. Da membro del Partito socialista italiano passa alla Federazione laburista, che alle politiche del 1996 confluisce nell’Ulivo: Pittella viene così eletto alla Camera dei deputati. Ma a Montecitorio ci rimane per poco tempo: si dimette dall’incarico tre anni dopo per diventare membro del Parlamento europeo per conto dei Democratici di sinistra, entro cui nel frattempo era confluita la Federazione laburista.

Viene riconfermato al secondo mandato e nel 2006 diventa presidente dei Ds nel gruppo composito del Partito del socialismo europeo (Pse). Nel 2007 i Ds si riorganizzano nel Partito democratico, ma in nulla muta la posizione di Pittella che rimane capogruppo della delegazione italiana fino a che non viene nominato primo vicepresidente dell’Europarlamento. Accade nel 2009, nell’anno in cui il Pse dà vita all’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, l’S&d di cui anche Pittella entra a far parte. È poi membro di alcune commissioni economiche dell’Unione.

Rimane in carica come vice di Martin Schulz fino al 2014, quando nei venti giorni che separarono la fine del primo mandato del politico tedesco dall’inizio del secondo (quindi dal 18 giugno al primo luglio), Gianni Pittella divenne presidente dell’Europarlamento ad interim. Fra le sue maggiori aspirazioni c’è l’unificazione politica del vecchio continente per creare gli Stati Uniti d’Europa. Si segnala un ritorno di fiamma con la politica nazionale nel 2013, quando si candidò alle primarie del Partito democratico, che però videro l’elezione di Matteo Renzi alla segreteria di partito.