«Il partito non lo riusciremo a fare perché Renzi non lo vuole fare». Queste sono le ultime dichiarazioni di Carlo Calenda all’inviato di “Striscia la notizia”, Enrico Lucci, sull’accordo con l’ex premier per la nascita di un partito unico. Mercoledì Italia Viva e Azione si sono riunite per discutere sulla costituzione del Terzo polo ma le posizioni dei leader dei due gruppi sembrano inconciliabili.

ANSA/ETTORE FERRARI

La riunione – Dopo circa tre ore, si è concluso con «un nulla di fatto», secondo Calenda, l’incontro tra Italia Viva e Azione. Oggetto della riunione è stata la discussione di un documento, proposto da Azione, a cui Italia Viva ha aggiunto delle modifiche. Tutti i punti, si legge in una nota di Iv, sono stati accettati ma alcune questioni restano aperte. Carlo Calenda ha chiesto a Matteo Renzi di sciogliere il partito e di non fare più la Leopolda, il convegno annuale lanciato dall’ex premier. «Hanno ribadito che Italia Viva continuerà a fare attività politica nel 2024. E che c’ho scritto Jo Condor?», ha detto il leader di Azione al termine della riunione. Italia Viva ha risposto che lo scioglimento del partito ci sarà solo dopo che sarà reso noto il nuovo segretario.

Il battibecco sui social – Lo scontro tra i due leader continua anche via twitter. «Hai provato a darci una fregatura e sei stato rispedito al mittente. Questa volta “lo stai sereno” non ha funzionato».

Immediata è stata la replica di Renzi. «Vuoi firmare o preferisci di no? Nessuna fregatura, guarda il documento sul serio». E torna sulla Leopolda: «È un momento in cui tante persone si avvicinano alla politica. Non vedo perché dovremmo smettere di farla».

La bozza del regolamento – Nel documento presentato si legge che entro il 15 giugno 2023, «le assemblee di Italia Viva e Azione delibereranno lo scioglimento dei rispettivi partiti entro la fine del 2024». Per l’avvio del percorso congressuale, i due gruppi conferiranno al partito unico «un ammontare di 200mila euro ciascuno». Già fissate nell’atto anche le date dell’assemblea costituente: 28 e 29 ottobre.