Nicola Mancino

Nicola Mancino torna davanti ai giudici dell'udienza preliminare (fonte: siciliainformazioni.com)

Torna a parlare davanti ai giudici dell’udienza preliminare Nicola Mancino: l’ex ministro dell’Interno coinvolto nell’inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia ha reso dichiarazioni spontanee per difendersi dalle accuse di falsa testimonianza. «Ho servito lealmente le istituzioni. Anche un minimo dubbio sul fronte della fermezza avrebbe aiutato la criminalità organizzata nella sua offensiva verso i cittadini inermi e lo Stato».

Nessun cedimento, ma fermezza e determinazione: così Mancino ha definito la sua azione nei confronti di Cosa Nostra durante gli anni delle stragi mafiose, la stessa che aveva dimostrato nei confronti delle Brigate Rosse dopo l’omicidio Moro.

In attesa della decisione del gup Morosini, cui spetterà il compito di decidere sulle accuse di falsa testimonianza, l’ex ministro ha parlato anche del suo insediamento al posto di Vincenzo Scotti alla guida del Viminale. L’intento, ha spiegato Mancino, era legato alle dimissioni chieste dalla Dc al Governo e non alla durezza dimostrata dal suo predecessore nei confronti della mafia.

Infine, l’ex ministro ha bollato come contraddittorie le dichiarazioni dell’ex Guardasigilli Claudio Martelli che ha raccontato, con qualche incertezza iniziale, di averlo informato dei contatti che il Ros ebbe con Vito Ciancimino. Contatti che, per i pm, concretizzarono la prima fase della trattativa.

Angela Tisbe Ciociola