Sergio Mattarella entra nell’aula di Montecitorio alle 9.56 del 3 febbraio. Sono le 10 quando il neoeletto Presidente della Repubblica giura fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione. Subito dopo il nuovo Capo dello Stato inizia il suo discorso di insediamento che dura 30 minuti. Si contano 42 interruzioni tra applausi e standing ovation, che i presenti hanno voluto tributare alle parole di Mattarella. Il messaggio alla Nazione comincia con il ringraziamento ai suoi due predecessori, Giorgio Napolitano e Carlo Azeglio Ciampi. Futuro, speranza, giovani le parole chiave del suo discorso. L’invito è prima di tutto questo: «Evitare generiche esortazioni a guardare al futuro, ma impegnarsi per l’unità nazionale che è il vero orizzonte di speranza».
Non manca un pensiero ai «danni al tessuto sociale e al sistema produttivo che la crisi economica ha provocato». Un accenno alla scuola, poi il Presidente richiama la necessità di combattere la corruzione e la mafia attraverso le figure di Falcone e Borsellino. Il respiro globale dell’intervento è nelle sue parole per la pace, contro il terrorismo e a sostegno dell’azione dei tanti cooperanti italiani che operano nel mondo. Mattarella rivolge un saluto anche alle comunità straniere presenti in Italia. E non manca l’invito a continuare sul cammino della riforma della seconda parte della Costituzione per migliorare la democrazia. L’invito alla politica è quello alla correttezza per facilitare il suo ruolo di «arbitro imparziale».
Ad ascoltare il suo discorso in aula deputati, senatori e delegati regionali che hanno deciso la sua elezione. Tra i presenti anche Silvio Berlusconi che aveva ricevuto un invito personale. Manca Beppe Grillo, che aveva già annunciato la sua assenza. I rappresentanti del Movimento cinque stelle si alzano in piedi al termine del discorso di Mattarella, ma non applaudono.
Subito dopo il termine della seduta, in Piazza Montecitorio, Sergio Mattarella riceve gli onori militari e passa in rassegna il picchetto d’onore. Le note dell’Inno d’Italia accompagnano il suo passaggio. Il Presidente lascia la piazza per andare all’Altare della Patria e omaggiare il Milite Ignoto con una corona. La fine temporanea della pioggia permette poi al presidente di salire insieme al Presidente del Consiglio Matteo Renzi sulla Lancia Flaminia 335 decappottata verso il Quirinale per il passaggio di consegne con il Presidente facente funzioni Pietro Grasso.
Lara Martino