Matteo Renzi durante la conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. Foto Ansa/Brambatti

Matteo Renzi durante la conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. Foto Ansa/Brambatti

Quelle di Mario Monti erano fredde su sfondo bianco. Anche Matteo Renzi usa le slide per spiegare le misure adottate dal suo governo. Le sue, però, sono semplici e colorate come i volantini del supermercato. Nelle trentadue presentate in conferenza stampa mercoledì 12 marzo ci sono anche illustrazioni di carrelli della spesa e pesciolini rossi. Non tutte le norme previste dal piano choc per rilanciare l’economia, però, sono subito in atto.

Misure in vigore subito
Decreto legge che semplifica i contratti a termine. È stata estesa l’acausalità: la possibilità per il datore di lavoro di non specificare le motivazioni tecniche, produttive e organizzative che lo portano ad apporre un termine al rapporto da 12 mesi a 36. “La causale – ha spiegato il ministro del lavoro Giuliano Poletti – è il motivo essenziale del contenzioso. Per questa ragione è stata tolta”.

Il decreto legge in materia di lavoro interviene anche sul contratto di apprendistato. Sono state cancellate alcune rigidità della riforma Fornero. Per assumere nuovi apprendisti non c’è più bisogno di confermarne il 50%. La retribuzione del giovane apprendista, inoltre, sarà pari al 35% della retribuzione prevista dal livello contrattuale di inquadramento.

Inoltre l’aliquota sulla cedolare secca, l’imposta che spetta al locatore sulle abitazioni concesse in locazione, passa dal 15 al 10%.

Misure in vigore dopo l’ok del Parlamento
Riorganizzazione degli ammortizzatori sociali (misure finalizzate al sostegno al reddito dei disoccupati) tra cui estensione dell’applicazione dell’Aspi ai lavoratori para- subordinati.

Eliminazione della cassa integrazione in deroga il 31 dicembre 2016, secondo quanto già previsto dalla legge Fornero e recupero delle risorse per un nuovo sussidio universale, che dovrà proteggere la totalità dei senza lavoro involontari.

Smaltimento dell’arretrato dei debiti della Pubblica amministrazione. Ventidue miliardi di euro sono stati già pagati dal Governo Letta, altri sessantotto saranno pagati  entro luglio (venticinque sono stati coperti da risorse già stanziate).

Riorganizzazione dei centri per l’impiego. Sarà istituita un’Agenzia nazionale per l’occupazione, sotto la vigilanza del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che coordinerà i servizi per l’impiego e la gestione dell’Aspi.  Nel disegno di legge è prevista poi la norma che affida al Governo il compito di varare un nuovo codice semplificato del lavoro.

Disegno di legge costituzionale che prevede la riforma del Titolo V della Costituzione con l’abolizione delle province e l’eliminazione delle materie sulle quali hanno competenza legislativa concorrente lo Stato e le Regioni. Superamento del bicameralismo perfetto con l’abolizione del Senato e la sua trasformazione in Assemblea delle autonomie formata da 121 rappresentanti scelti da regioni e comuni e dal Capo dello Stato.

Il disegno di legge costituzionale,  nei prossimi 15 giorni, sarà oggetto di confronto con autonomie locali e partiti. Solo dopo passerà all’esame di Camera e Senato.

Misure solo annunciate
Dal primo maggio è previsto il taglio dell’Irap (imposta regionale sulle attività produttive)  per le imprese. Per la copertura economica delle misure aumenterà dal 20 al 26% l’aliquota sulle rendite finanziarie (obbligazioni, interessi sui conti correnti e conti deposito, oltre che il prelievo sulla distribuzione di dividendi nelle imprese) ma non sui titoli di Stato.

Sempre dal primo maggio dovrebbe andare in vigore il taglio dell’Irpef sui lavoratori dipendenti.  Il tutto si tradurrà con un aumento in busta paga di circa 85 euro netti al mese per chi ne guadagna meno di millecinquecento, mille euro netti in più in un anno. Sulle coperture economiche il premier Renzi ostenta sicurezza, ma ancora non si conoscono nei dettagli.

Dal primo giugno il costo dell’energia per le piccole e medie imprese verrà ridotto del 10%.

Piano per l’edilizia scolastica da 3,5 miliardi di euro e il dissesto idrogeologico da 1,6 miliardi di euro. Dal primo aprile a Palazzo Chigi sarà operativa la cabina di regia, il premier l’ha chiamata “unità di missione” che autorizzerà gli interventi. I fondi per il Premier ci sono e saranno presi, in gran parte da fondi europei non spesi.

Misure anti-Casta. Il manager pubblico non può guadagnare più del Presidente della Repubblica. Sarà pubblicato online ogni centesimo delle spese della Pubblica amministrazione. Sarà abolito il Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro). Partirà l’Autorità nazionale contro la corruzione: Matteo Renzi ha proposto alla guida il magistrato anticamorra Raffaele Cantone. Andranno all’asta su Ebay 100 auto blu della Pubblica amministrazione.

 

Luigi Brindisi