Senatori di centro-destra alle prese con le unioni civili. Dal Family day del 30 gennaio alla prima discussione in aula del ddl Cirinnà il 2 febbraio. Ci mettono impegno per esternare timori, ansie e preoccupazioni sul futuro della famiglia tradizionale. Soprattutto temono la step-child adoption per le coppie omosessuali. Sul baratro di scivoloni linguistici – complici un tema complesso e parole anglofone – li tradisce la troppa enfasi.

Come nel caso del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, intercettato al Circo Massimo dal programma televisivo Le Iene. Fa una battutaccia e piovono insulti (non bastano le scuse su Twitter postate il giorno dopo). Lo affianca l’onorevole Carlo Giovanardi, che allarma il mondo dell’arte e paragona l’adozione da parte di genitori dello stesso sesso alla schiavitù.

Le scuse di Maurizio Gasparri su Twitter per la battuta sui portatori di handicap al Family Day

Le scuse di Maurizio Gasparri su Twitter per la battuta sui portatori di handicap al Family Day

Due giorni dopo – in Senato –  accorrono in loro aiuto i compagni di banco. Ma l’inglese non lo masticano molto, e si sente. Poche risatine di sottofondo seguono alle buffe storpiature linguistiche, perché i loro discorsi si perdono in un’aula semivuota. Il presidente Pietro Grasso ci prova a fargli capire che non è carino andarsene, mentre si discute di un tema così importante. Non riuscendoci, chiede almeno il silenzio. Accontentato.

Michela Rovelli