Rimpasto, Letta-bis, valzer di ministri. “Sono giochi da Prima Repubblica” e Matteo Renzi non ci sta, ma le ipotesi di cambi di poltrone alla guida del governo sono sempre più verosimili. Soprattutto a causa della ministra dell’agricoltura Nunzia De Girolamo, intercettata mentre faceva pressioni per la nomina dei vertici dell’ospedale Fatebenefratelli.
De Girolamo, che dall’area governativa del Pdl è transitata nel Nuovo centro destra, è quasi un simbolo delle larghe intese: è sposata con il deputato Pd Francesco Boccia. Ma il suo nome è al primo posto tra quelli destinati a cadere.
In caso di rimpasto, non è la sola poltrona a rischio. Dopo lo scandalo per l’interferenza sulla scarcerazione di Giulia Ligresti, il Movimento 5 stelle e Matteo Renzi hanno chiesto le dimissioni di Annamaria Cancellieri. Salvata da Enrico Letta, ora la ministra della Giustizia è tra le possibili “vittime”.
Manovre dolorose, pasticcio Imu, aumento dell’Iva, sono le critiche indirizzate a Fabrizio Saccomanni, soprattutto da Forza Italia. E il ministro dell’Economia è tra i nomi destinati a cadere.
Flavio Zanonato è di area bersaniana e il cambio di segreteria nel Pd potrebbe riflettersi anche sulla poltrona del ministro dello Sviluppo economico.
Non solo Cécile Kyenge, gli equilibri delle larghe intese potrebbero portare all’eliminazione dell’intero ministro dell’Integrazione, prim’ancora che si riesca a portare in Aula il disegno di Legge sullo ius soli, la ragione d’esistenza del dicastero.
Ma ci sono anche ministri che hanno molte possibilità di conferma. “Il viminale non è in gioco”, è quanto dichiara Angelino Alfano. Mantenere la carica di ministro degll’Interno e vicepremierer potrebbero essere le condizioni essenziali per mantenere in vita il Governo Letta.
Un’altra conferma potrebbe arrivare a Graziano Delrio, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Renziano della prima ora, potrebbe bastargli a mantenere la poltrona.
Vincenzo Scagliarini