Da disegno di legge a decreto legge. Lo scorso 4 di aprile, il Consiglio dei ministri, che determina la politica generale del governo, ha approvato il decreto sicurezza, che di fatto sostituisce il ddl bloccato una settimana fa dal Senato. Il provvedimento contiene diverse disposizioni, da maggiori tutele per gli agenti di polizia e militari in servizio a una stretta sulle manifestazioni e a una nuova definizione di reato per chi occupa abusivamente una casa.
La trasformazione – Il disegno di legge è un testo in articoli proposto dal governo al Parlamento. Per essere approvato deve avere il via libera di Camera e Senato. Il decreto legge invece è un atto normativo avente valore di legge adottato dall’esecutivo in situazioni di urgenza e necessità. La proposta può essere convertita in legge dal Parlamento entro 60 giorni. In caso contrario, decade. Il governo ha quindi voluto usare quest’ultima modalità per accelerare la pratica su un tema molto caro alla maggioranza. «É stato fatto per dare tempi certi», ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Le reazioni – La manovra dell’esecutivo di bypassare il Parlamento non è stata apprezzata da parte dell’opposizione, che ha promesso battaglia in sede dik conversione in legge. A Roma, nei giorni scorsi, ci sono state alcune proteste contro questa scelta del governo, a cui hanno aderito Pd, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e +Europa. I pentastellati parlano di «scempio», mentre Avs di «umiliazione del Parlamento e di preoccupante deriva autoritaria». «La trasformazione del ddl sicurezza in decreto è un vero e proprio golpe liberticida – ha poi detto il segretario di +Europa Riccardo Magi . Una stretta sui diritti dei cittadini italiani». Anche il mondo della magistratura non ha accolto con favore questa manovra, sostenendo nella rivista “Questione Giustizia” che «all’origine della trasformazione del disegno di legge Sicurezza in un decreto legge non c’è alcuna necessità ed urgenza». In questo modo viene solo impedita una discussione approfondita in Parlamento».
Cosa contiene – Il decreto sicurezza contiene al suo interno numerose novità. Innanzitutto per chi commette reati di violenza, minaccia o resistenza a un pubblico ufficiale ci sarà un’aggravante se questo è un agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza. Via libera anche alle bodycam sulle divise degli agenti, per garantire un maggior ordine pubblico. I servizi segreti saranno poi più protetti nell’esercizio delle loro funzioni sottocopertura, anche se commettono reati come la partecipazione a organizzazioni terroristiche. Le amministrazioni pubbliche, a differenza di quanto inserito nel ddl, non avranno però l’obbligo di collaborare con i servizi segreti e di fornire informazioni anche ignorando le norme sulla privacy. Questa collaborazione sarà facoltativa, e dovrà comunque rispettare le leggi sulla riservatezza dei dati. Nel decreto compare poi una stretta sulle manifestazioni, anche quelle contro le infrastrutture (No TAV e Ponte sullo Streto) con l’aggravante di violenza o minacce nei confronti di persone. Bloccare le strade per protesta si trasforma da illecito amministrativo in reato. Un’altra novità è che le donne incinte e le madri di figli piccoli potranno andare in carcere, in Istituti a custodia attenuata per madri detenute (ICAM). Finora la pena veniva invece rinviata. Con il decreto sicurezza nasce poi un reato pensato appositamente per chi occupa abusivamente un immobile abitato da altri, oppure se ne appropria con un raggiro: è prevista una pena fino a un massimo di sette anni. Una procedura specifica ridarà poi più velocemente l’immobile al proprietario, se questo è la sua unica abitazione. Tra le altre, anche norme di prevenzione e contrasto a mafia e terrorismo, e revoca della cittadinanza fino a dieci anni se la persona viene condannata per specifici reati. Infine è stato stabilito che è vietato importare, lavorare e consegnare la cannabis light. Con un’eccezione: il divieto non si applica alla produzione agricola di semi che sono destinati a quegli usi consentiti dalla legge.