Quando un uragano tropicale distrugge interi quartieri o quando una bomba esplode in un luogo affollato possono essere migliaia le persone che intervengono per garantire i primi aiuti. Per loro comunicare su una piattaforma stabile è necessario. Il 31 marzo, dopo quasi 16 anni dagli attacchi dell’11 settembre, Donald Trump ha lanciato un nuovo sistema di comunicazione che permetterà a tutte le unità coinvolte nel primo soccorso di accedere ad una rete internet privata, più sicura e soprattutto indipendente da quella utilizzata dagli altri utenti.

La rete –  A questo sistema potranno accedere tutti i First Responder, gli operatori che intervengono subito nelle situazioni di emergenza, dalle ambulanze ai vigili del fuoco. Il braccio del governo che si occuperà del progetto è la FirstNet, un’agenzia indipendente creata nel 2012 all’interno del Dipartimento del Commercio. La realizzazione della rete è stata affidata a AT&T, la seconda più grande azienda americana nel settore delle comunicazioni.

L’appalto – Il primo finanziamento è già stato stanziato e ammonta a 6,5 miliardi di dollari. Verranno versati nelle casse di AT&T nei prossimi cinque anni. Il contratto con l’azienda dura però 25 anni e ha un valore complessivo di 40 miliardi, una cifra in cui rientrano anche i costi legati alla manutenzione della rete. L’investimento non servirà solo a rendere le comunicazioni più sicure in caso di emergenze ma aiuterà anche a creare occupazione: i nuovi dipendenti assunti saranno 10mila.

I precedenti – La scelta dell’amministrazione Trump nasce da una raccomandazione scritta nel 2004 dalla Commissione 9/11, il gruppo bipartisan creato dal Congresso per indagare sulle cause del più grande attentato negli Stati Uniti e soprattutto sulle strategie per evitarne altri. Analizzando i fatti di quella giornata si è visto come la caduta delle comunicazioni ha portato incidenti e ritardi. Un caso noto è quello dei pompieri che erano intervenuti per evacuare il secondo aereo schiantatosi sulle Twin Towers. Dopo il crollo della prima torre, i loro colleghi che operavano a terra non riuscirono, se non dopo diversi tentativi, a inoltrare l’ordine di evacuare la struttura. Situazioni del genere si sono verificate anche durante alcuni disastri naturali, tra cui l’uragano Katrina.