pac man

La notizia ha fatto il giro del mondo in poche ore: «Morto il creatore di Pac-Man. Ora è il fantasmino blu», «Il papà di Pac-Man ha finito le vite», «È morto il padre fondatore della mia infanzia». Migliaia di persone che hanno passato la gioventù attaccata al joystick hanno voluto ricordare il fondatore di uno dei giochi più famosi del mondo. Masaya Nakamurasi è spento il 22 gennaio, all’età di 91 anni, ma la notizia della sua morte è stata diffusa solo ieri, lunedì 30 gennaio, come lui stesso aveva chiesto.

Il Pac-Man. Una piccola sfera gialla con una bocca che si apre e si chiude in continuazione, costretta a fuggire da un labirinto, diventata un successo planetario.  Ad ispirare il suo ideatore fu la visione di una pizza con uno spicchio in meno. Questa sfera, vero e proprio eroe per gli appassionati, vive rinchiusa in un labirinto, che deve ripulire, mangiando dei puntini disseminati sul suo cammino. Ad ostacolare la sua impresa quattro temibili fantasmi colorati, dai quali non deve farsi toccare, per riuscire a sopravvivere. Il gioco che è riuscito ad appassionare grandi e piccoli, approdando su tutte le piattaforme, è diventato un vero e proprio cult, al punto che nel 2013 il Moma di New York gli ha dedicato una mostra.Nel 2015, in occasione dei 35 anni del prodotto, sono state organizzate celebrazioni in tutto il mondo. L’iniziativa più originale, si è svolta a  Tokyo, sua città natale, dove i fan hanno partecipato alla più grande riproduzione umana del gioco, entrando così nel guinness dei primati. Il tutto si è svolto nella Tokyo Tower, alla sfida hanno preso parte anche gli attori Yanagisawa e Watanabe.

Il nome del personaggio venne scelto dallo stesso Nakamura, che volle usare la parola Pac, “sgranocchiare”, per indicare il trattamento che il protagonista riserva alle sue prede. Grazie a queste creazioni, l’imprenditore può essere considerato, oltre che un pioniere nel mondo dei videogame, il fondatore della loro cultura.

La sua storia. L’imprenditore giapponese era nato il 24 dicembre del 1925, una data emblematica per un uomo destinato ad allietare il Natale di tanti bambini con le creazioni della sua azienda, la Nakamura Amusement Machine Manufacturing Company. La Namco, come si è cominciato a chiamarla, venne fondata nel 1955. I cavalli meccanici furono la sua prima produzione, ma con un’abile mossa nel 1974 entrò nel mercato degli arcade, i videogiochi a gettoni, attraverso l’acquisizione della filiale giapponese della Atari.

I successi. Da questa operazione nacque Gee Bee, un gioco rompicapo, nato nel 1978. Seguirono altri successi, ma la consacrazione arrivò solo nel 1980 con Pac-Man, il videogioco ideato da Tohru Iwatani, ancora oggi considerato il vero cavallo di battaglia dell’azienda.La Namco, che nel 2005 si è fusa con il colosso Bandai, ha creato alcune delle serie più popolari del mondo, come «Gundam», «Dark Souls» e «Tekken». Nel 2009 ha acquistato il 95.02% delle azioni della compagnia D3Pulisher e ha iniziato a vendere i propri giochi anche su Facebook.