Alcuni sedimenti sul fondale del Whillans Lake (www.wissard.org)

Potrebbero ospitare forme di vita le fredde e oscure profondità del continente antartico. A darne notizia è un gruppo di scienziati statunitensi, che in un lago a ottocento metri dalla superficie, il Whillans Lake, ha scoperto e raccolto alcuni microrganismi. «Questo cambia il modo in cui vediamo l’Antartide», ha commentato John C. Priscu, scienziato della Montana State University a capo della spedizione del progetto Wissard (Whillans Ice Stream Subglacial Access Research Drilling).

I campioni di acqua e sedimenti prelevati sono stati analizzati al microscopio. Le analisi chimiche hanno mostrato cellule vive e in grado di metabolizzare energia. Per evitare che il lago fosse contaminato da batteri provenienti dalla superficie, ha rassicurato Priscu, sono state prese tutte le precauzioni necessarie. Saranno però necessari studi più approfonditi, incluse le analisi del Dna, per determinare la tipologia di batteri. Non essendovi luce, è assai probabile che questi microrganismi siano giunti nel lago da altre fonti: dallo scioglimento dei ghiacciai circostanti, per esempio, o dai minerali contenuti nelle rocce del continente antartico.

Il ritrovamento, in ogni caso, offre un primo interessante sguardo sul vasto ecosistema sotterraneo dell’Antartide: una rete di centinaia di laghi, racchiusi tra la terra e il ghiaccio. La scoperta potrebbe inoltre rivelarsi importante anche per la ricerca di forme di vita su altri pianeti. Si potrebbe così fare finalmente luce su cosa giace al di sotto dei ghiacciati satelliti di Giove e Saturno. «Le condizioni a cui sono esposti gli organismi del lago», ha spiegato Brent Christner, membro del team, «sono piuttosto simili a ciò che immaginiamo possa esserci su questi satelliti». Le analisi, in questo senso, saranno determinanti.

Giulia Carrarini