«Il tuo telefono non è compatibile con questa versione dell’applicazione». È il messaggio che molti utenti di Android e iOS hanno ricevuto cercando l’app Immuni su Apple Store e Google Play. L’applicazione del ministero della Salute per il tracciamento anonimo dei casi positivi al Coronavirus è stata scaricata già 500mila volte dal 2 giugno, data del suo rilascio sulle due principali piattaforme per smartphone. Tuttavia restano esclusi dal tracciamento numerosi utenti a causa di problemi di compatibilità di sistema.
Come funziona il contact tracing – L’applicazione, gratuita e scaricabile su base volontaria, è arrivata sugli smartphone degli italiani con un mese di ritardo. Il lancio del monitoraggio era previsto infatti a inizio maggio con l’apertura della fase 2. Attraverso codici criptati, il sistema dell’applicazione invia una notifica agli utenti entrati in contatto con soggetti risultati positivi al tampone. «Quando le strutture sanitarie e le Asl riscontrano un nuovo caso positivo – si legge sul sito del ministero della Salute – dietro consenso del soggetto stesso gli operatori sanitari inseriscono un codice nel sistema. A questo punto il sistema invia la notifica agli utenti con i quali il caso positivo è stato a stretto contatto».
Quanti utenti sono esclusi dal monitoraggio dell’app del Governo? – Sicuramente chi non possiede uno smartphone. Secondo la ricerca del Pew Research Center, pubblicata nel 2019, il 70 per cento degli italiani ne possiede almeno uno. Quindi 3 italiani su 10 non potranno usare l’app Immuni. A questo si aggiungono tutti i cellulari che non soddisfano i requisiti minimi di sistema previsti per l’app. Non tutti gli smartphone sono configurati per scaricare e utilizzare Immuni: al momento sono esclusi tutti i dispositivi Huawei prodotti nel 2020, che non possono accedere ai servizi di Google Store come conseguenza della guerra commerciale tra Usa e Cina. In realtà l’app non funziona e non è più scaricabile su tutti i dispositivi Huawei e Honor, probabilmente a causa delle impostazioni sul risparmio energetico. Per questo motivo chi possiede questi smartphone non può al momento scaricare Immuni. Per chi ha un iPhone, Immuni è scaricabile per tutti i dispositivi iOS 13.5 e versioni superiori. Per permettere il funzionamento di Immuni su Android, i dispositivi devono avere tre caratteristiche: la versione 6 di Android, Google Play aggiornato alla versione 20.18.13 e la funzione Bluetooth Low Energy integrata.
Semaforo verde per la privacy – Immuni, sviluppata dall’azienda milanese Bending Spoons, funziona in background (senza che l’utente debba aprirla) e con il Bluetooth attivato. L’applicazione sfrutta la tecnologia Bluetooth Low Energy per scambiare codici crittografati con gli altri telefoni cellulari con cui l’utente viene in contatto, anche casualmente. Questa tecnologia, si legge sul sito di Immuni, non prevede lo scambio e la “fuga” di informazioni personali dell’utente né la geolocalizzazione tramite gps. L’app consuma pochi dati e deve ottenere l’accesso a una rete almeno una volta al giorno per aggiornarsi e scaricare i dati necessari per continuare a tracciare eventuali casi positivi.