eclisseOcchi puntati al cielo per un Sole oscurato. Domani 20 marzo dalle 9.30 e per le successive due ore per vedere l’arrivo dell’eclissi che coincide con quello della primavera. Certo, privilegiati saranno coloro che per quell’ora si troveranno nell’arcipelago delle Svalbard o alle isole Faroer dove l’eclisse sarà totale. Per tutti gli altri, invece, può bastare una connessione internet che permetta di seguire lo spettacolo in streaming sul sito del Cnr (Centro Nazionale di Ricerca) che manderà le immagini dal “Dirigibile Italia” posizionato proprio sulle Svalbard.

Per coloro che resteranno in Italia, invece, il Sole sarà visibile solo parzialmente oscurato, intorno al 70 percento circa, con una copertura massima al Nord intorno alle 10.40, mentre al Sud lo si potrà ammirare solo con eclisse al 56 percento. Milano sarà la città in cui si vedrà meglio con il 71 percento, mentre a Roma saremo intorno al 62 e a Palermo al 54.

Ma l’oscuramento del Sole non sarà l’unico effetto che vedremo: secondo gli oceonografi francesi, nella baia di Mont Saint-Michel, il mare raggiungerà i 14 metri d’altezza. In contemporeanea all’eclissi, infatti, si scatenerà anche il fenomeno ribattezzato “marea del secolo”, che provocherà in Europa un innalzamento record del livello del mare. Un fenomeno a cui contribuisce l’allinemento di Sole-Luna-Terra che si crea proprio nel momento in cui il Sole viene coperto.

Questa è la prima eclissi che sarà possibile seguire su tablet e smartphone grazie ad app come Stellarium e Planets. Semplicemente basterà orientare i dispositivi mobili verso il Sole alle 9 di mattina e a quel punto sullo schermo si vedrà l’avvicinamento tra Sole e Luna, che si sovrapporranno alle 10.30 e si allontaneranno per mezzogiorno. Ma per chi non è avvezzo alla tecnologia, può sempre guardare l’eclissi dal vivo. L’importante è evitare di farlo a occhi nudi e anche, avvertono dalla Società Oculistica inglese, non scattare selfie con il Sole oscurato. Non serviranno a niente, invece, come spiegano gli esperti, usare i famosi occhialini scuri – tanto in voga per l’eclisse del 1999 – o i filtri solari da applicare ai telescopi. Consigliano piuttosto di usare filtri a copertura totale dell’obiettivo o, meglio ancora, proiettare l’immagine del Sole su uno schermo allontanando un poco l’oculare per metterla a fuoco. E se non ci si riesce stavolta, si può sempre rimandare al 2020, quando il 6 giugno un’altra eclisse coprirà il Sole. Oppure attendere il 2081 per quella totale, che sarà visibile anche dall’Italia.

Chiara Baldi