samantha cristoforetti

Samantha Cristoforetti con i suoi due compagni di missione mentre gusta uno dei primi pasti nello spazio.

Un ristorante in cui poter ammirare in presa diretta la fine dell’universo, gustando un costoso dessert in una sala con il soffitto trasparente. Questa la frontiera della ristorazione interplanetaria proposta da Douglas Adams negli anni ’80 nel secondo romanzo della serie Guida galattica per autostoppisti. Su spunto dello scrittore, Samantha Cristoforetti ha aperto un blog sul sito dell’Esa, l’ente spaziale europeo, per raccontare all’Italia come si mangia in orbita. Il suo Osteria ai confini dell’universo, non a caso inserito nella sezione Guida galattica per terrestri in missione, si propone di “raccontarvi come mettere il carburante giusto nel vostro corpo e come farlo lavorare al meglio, proprio come fosse una piccola navicella Soyuz in versione umana”.

Su Iss, la stazione spaziale nella quale “AstroSamantha” resterà per sei mesi a compiere studi scientifici, non ci sono mucche parlanti che tentano di convincere il cliente di essere il miglior piatto sul menù o altre stranezze fantascientifiche. Non per questo per l’astronauta italiana l’alimentazione nello spazio è meno interessante o importante. Scrive infatti che “piccoli accorgimenti -per mangiare in modo corretto- non funzionano solo per il Ristorante ai termini dell’Universo, anzi valgono per tutti i terrestri. Su Avamposto42 siamo convinti che per stare in salute  non servano regole complicate: è sufficiente capire come ogni cibo che mangiamo parla al nostro corpo”. Nutrirsi bene è sempre fondamentale, sulla Terra come in orbita. Ecco quindi che gli astronauti di missione Futura hanno portato sulla stazione spaziale cibi di vario genere, tra cui mele, pomodori, the, caviale e ISSpresso, la prima macchina espresso a capsule in grado di lavorare nelle condizioni estreme dello spazio. Samantha Cristoforetti potrà quindi, prima donna nella storia, gustarsi anche un buon caffè italiano nella sua personale Osteria ai confini dell’universo.

Gabriele Nicolussi