may-13---smoking-driver-1521431466CCEEAE5F386Abbandonate ogni speranza, o voi che fumate. Parafrasando la celebre frase dantesca, potrebbe essere lo slogan perfetto per riassumere le campagne anti-fumo promosse dai vari governi a livello ormai mondiale. Dopo il divieto di fumo nei locali chiusi e negli spazi aperti in prossimità di scuole e luoghi frequentati da bambini, nel mirino sono finiti gli automobilisti fumatori. In Italia, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha annunciato il 10 gennaio l’intenzione di vietare le sigarette nelle automobili. Lo stesso divieto è diventato ufficiale l’11 febbraio in Inghilterra, lo è già in Galles e potrebbe presto passare anche in Scozia.

In tutto il mondo, il consumo di tabacco causa più di 5 milioni di morti l’anno e i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie prevedono che il numero annuale di morti supererà gli 8 milioni entro il 2030. Il 12 febbraio, uno studio finanziato dall’American cancer society ha concluso che almeno altre 5 malattie sono da aggiungere alle 21 già contate nel novero di quelle causate dal fumo, tra le quali ben 12 diversi tipi di cancro. Lo studio ha dunque calcolato che sono 60 mila i morti da aggiungere alla cifra di quasi mezzo milione di decessi per danni provocati dal fumo negli Stati Uniti ogni anno.

In Italia, il ministro Lorenzin intende «vietare le sigarette nelle automobili, per proteggere i passeggeri, specie i minori, dai pericoli del fumo passivo, e garantire la sicurezza stradale». Carlo Rienzi, presidente del Codacons, Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, promuove la stretta sul fumo annunciata dal ministro e sottolinea che il 15 per cento degli incidenti stradali dovuti a distrazione è riconducibile al fumo di sigaretta.

In Inghilterra, l’iniziativa che vieta di fumare in auto se ci sono dei bambini a bordo è partita dal ministro della Salute Jane Allison « per proteggere i bambini dai danni del fumo passivo». Secondo la British Lung Fundation, 430 mila bambini sono esposti al fumo passivo in auto ogni settimana. L’Organizzazione mondiale per la sanità conferma che tra i figli di fumatori si osservano un rischio doppio di infezioni polmonari, un aumento della frequenza di tosse, otite, disturbi respiratori, un aumento del rischio e della gravità dell’asma e in generale dei ricoveri ospedalieri.

Alessia Albertin