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Dopo aver portato l’uomo sulla Luna in meno di un decennio, l’America ha conquistato una nuova frontiera: la stampa 3D di organi umani, tessuti morbidi e vascolari, adatti per riprodurre organi come la pelle, il fegato, il pancreas e addirittura il cuore. Come accaduto a un chirurgo di Louisville, nel Kentucky, che è riuscito a salvare la vita di Roland, un bimbo di 14 mesi nato con quattro diverse malformazioni congenite, creando un muscolo cardiaco tridimensionale.

«Mentre pianificavo l’intervento, ho mostrato le immagini del cuore ad altri tre colleghi, ottenendo però opinioni contrastanti sul da farsi», racconta Erle Austin, il capo del team chirurgico. Per capire come procedere, Austin si è rivolto all’università di Louisville, che ha sviluppato un software in grado di tradurre le immagini della Tac e degli altri esami in istruzioni per la stampante 3D. In 20 ore e con 600 dollari di materiali il dispositivo ha realizzato un modello del cuore di Roland, «che mi ha aiutato a effettuare l’intervento con una procedura che non mi sarebbe mai venuta in mente», conclude. L’operazione è stata effettuata lo scorso 10 febbraio, ma la notizia è stata riportata dal quotidiano locale Courier-Journal solamente mercoledì 26 febbraio. Il bambino fino a questo momento sta bene.

Utilizzate per costruire giocattoli, armi, e pezzi di ricambio per le stazioni spaziali, le stampanti 3D adoperano materiali liquidi che diventano solidi. La tecnica è già usata nell’odontoiatria per costruire protesi e ponti, ed è da poco sbarcata anche a Haiti, dove nel cuore della capitale Port Au Prince devastata dal terremoto del 2011, sono stati organizzati corsi per insegnare alla popolazione locale come disegnare e stampare oggetti semplici ma importanti e difficilmente reperibili.

Silvia Morosi