Gli occhiali con ArgusII

Alfabeto braille proiettato direttamente negli occhi dei non vedenti. Questi i risultati di uno studio presentato dal Dr. Thomas Lauritzen,  ricercatore della Second Sight Medical Products in California, in “Frontiers in Neuroprosthetics”.

Nella ricerca vengono evidenziati i nuovi traguardi di ArgusII, una retina artificiale il cui obiettivo finale è quello di far vedere di nuovo pazienti affetti da retinite pigmentosa. In ogni caso, grazie a questi passi avanti, i pazienti non vedenti potranno leggere in braille direttamente con gli occhi, senza dover toccare i puntini che lo compongono.

ArgusII è una protesi costituita da 60 elettrodi collegati alla retina che acquisiscono informazione visiva dall’esterno attraverso una telecamerina montata su un paio di occhiali: il dispositivo da la possibilità di vedere la luminosità esterna, riconoscere oggetti in movimento, contarli, localizzarli e distinguerli nell’ambiente circostante.

Ora i ricercatori hanno provato, con successo, a proiettare il braille direttamente negli occhi. Per il momento, i pazienti  testati sono stati in grado di riconoscere l’89 per cento delle singole lettere, l’80delle parole di due lettere, il 60 di quelle di tre e il 70 di quelle di quattro.

Venti giorni fa, proprio in Italia, a Pisa, è stato effettuato con successo il primo impianto al mondo di protesi retinica su un paziente affetto da retinite pigmentosa. L’operazione è stata condotta dal Dottor Stanislao Rizzo, direttore del reparto di Chirurgia oftalmica dell’Ospedale di  Pisa. L’operazione è durata meno di 4 ore e si è svolta senza complicazioni.

“Sono molto soddisfatto che il nostro ospedale possa offrire in Italia il primo trattamento approvato disponibile per le persone non vedenti affette da retinite pigmentosa. La medicina può ora fare qualcosa per i non vedenti”, ha detto il Dott. Rizzo.

La possibilità di vedere la simulazione del braille direttamente nella retina dei non vedenti è solo un passo intermedio rispetto all’obiettivo finale di ArgusII: ridare la vista ai pazienti la cui retina è compromessa.

Enrico Tata