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“Resilience” è nello spazio. La navicella Crew Dragon della SpaceX di Elon Musk è stata lanciata con successo da Cape Canaveral verso la Stazione spaziale internazionale alle 01:27 (ora italiana) del 16 novembre. Nove anni dopo lo Space Shuttle, la Nasa torna a dirigere una missione spaziale con un razzo made in Usa. Il lancio, previsto per sabato ma rinviato per maltempo, corona il percorso iniziato da SpaceX lo scorso maggio, con il primo lancio di prova che portò sulla Iss due cosmonauti. A bordo della capsula un equipaggio di quattro persone, il comandante Michael Hopkins, il pilota Victor Glover, e gli specialisti di missione Shannon Walker e Soichi Noguchi (dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa). Gli astronauti, che soggiorneranno nello spazio fino ad aprile 2021 per svolgere diversi esperimenti scientifici, raggiungono gli attuali inquilini della piattaforma orbitante, l’americana Kate Rubins e i russi  Sergey Ryzhikov e Sergey Kud-Sverchkov.

Il viaggio – La navicella, battezzata “resilienza” alla luce delle difficoltà incontrare in questo 2020, ha impiegato nove minuti per entrare nell’orbita terrestre, separandosi dal secondo stadio del razzo Falcon ad una velocità di 27.000 chilometri orari. Secondo le previsioni attraccherà alla Iss il 17 novembre alle 05:00 (ora italiana), diventando così il secondo mezzo spaziale in grado di raggiungere la Stazione dopo la Soyuz russa: l’agenzia di proprietà di Elon Musk interrompe il monopolio russo iniziato nel 2011 e cambia forse per sempre il futuro dei viaggi nello spazio, aperti da oggi all’iniziativa privata. Grandissima la soddisfazione dell’imprenditore sudafricano, che non ha potuto assistere dal vivo al lancio a causa di un probabile contagio da coronavirus: per lui, solo la diretta in streaming su Twitter, alla quale ha risposto pubblicando un cuore, subito ricondiviso da migliaia di utenti.

Le reazioni – Giunge dai social media anche il commento del presidente eletto Usa Joe Biden, che si congratula con Nasa e SpaceX e omaggia “il potere della scienza e di ciò che possiamo realizzare sfruttando la nostra innovazione, l’ingegno e la determinazione”. Dalla Casa Bianca Donald Trump rivendica il successo: “La Nasa era vicina al disastro quando ne abbiamo preso il controllo. Ora è di nuovo il centro spaziale più ‘attraente’ e avanzato del mondo, di gran lunga”.