Dal 14 marzo è il nuovo presidente della Cina. Ma se Xi Jinping, finora, è stato al centro della cronaca, lo deve soprattutto alla moglie, l’ex cantante folk Peng Liyuan. È notizia del 26 marzo che in Cina sono state bloccate alcune chiavi di ricerca attinenti la first lady. Se su un motore di ricerca si digitano le parole “Peng”, “Mrs Xi” o “Auntie Peng”, il risultato è una pagina vuota. Stranamente, però, è permessa la ricerca per “Peng Liyuan”.
Una mossa probabilmente dovuta alla volontà di limitare i tanti commenti positivi postati sulla first lady, che rischia di oscurare la figura del marito. Lo stile di Peng Liyuan si discosta fortemente dalla tradizione cinese: in particolare spicca la sua eleganza, sfoggiata anche a Mosca in occasione del primo viaggio ufficiale del nuovo presidente. Le foto della moglie di Xi Jinping, vestita in maniera impeccabile e con una costosa borsa italiana in mano, sono state tra le più cliccate sul web. Uno stile che fa già scuola: tant’è vero che su Taobao, il principale sito di e-commerce cinese, sono andati a ruba abiti simili a quelli da lei indossati.
Peng Liyuan è diventata una vera e propria icona, paragonabile a Kate Middleton o a Michelle Obama. Proprio la first lady statunitense è stata al centro di un caso diplomatico tra Cina e Stati Uniti. Alcuni hacker hanno rubato alcuni dati personali della moglie di Barack Obama (tra cui il numero di Social Security, i suoi numeri di telefono, informazioni bancarie) e li hanno poi pubblicati su un dominio assegnato in origine all’Unione Sovietica. Dopo la disavventura (toccata anche ad altre star del panorama a stelle e strisce, tra cui Beyoncé, Mel Gibson e Britney Spears), il consigliere per la sicurezza nazionale Tom Donilon ha affermato che “sempre più aziende americane esprimono serie preoccupazioni per sofisticati e mirati furti di informazioni riservate e tecnologie attraverso intrusioni informatiche in arrivo dalla Cina, ad un livello senza precedenti”, invitando il governo di Pechino a contrastare il fenomeno dei cyberattacchi. La risposta non si è fatta attendere: “La Cina è pronta a condurre un dialogo costruttivo con la comunità internazionale per mantenere la sicurezza di Internet”, ha affermato una portavoce del ministero degli Esteri. Per ora, a essere messa in sicurezza è la sovraesposizione di Peng Liyuan.
Francesco Paolo Giordano