«Ho contribuito a far nascere i primi esseri umani con Dna modificato». Lo ha annunciato He Jiankui, scienziato cinese, con un video su YouTube. Ancora nessuna pubblicazione della ricerca né riscontri indipendenti al suo lavoro, ma la notizia e le dichiarazioni rilasciate ad Associated Press già scuotono il mondo dell’etica e della scienza.
L’esperimento – Sarebbero nate circa un mese fa, Lulu e Nana, due gemelline dal nome fittizio e dal codice genetico riscritto in un esperimento che coinvolgerebbe gli embrioni di 7 coppie, con lo scopo di impiantare caratteristiche genetiche per resistere alle infezioni di Hiv e altre malattie come il colera. L'”editing” del Dna sarebbe stato possibile grazie a un potente strumento chiamato CRISPR-cas9, che consente di inserire un gene o disattivarne un altro. Il dottor He, direttore della ricerca, avrebbero disattivato CCR5, una proteina ”porta d’accesso” nella cellula per il virus dell’Aids, una patologia molto diffusa in Cina. I sette uomini del progetto avrebbero tutti già contratto la malattia, mentre le donne sarebbero state sane. L’obiettivo preciso dello scienziato non era quello di evitare una trasmissione, il cui rischio è limitato nei casi trattati, ma di far nascere bambini immuni al contagio futuro. Una capacità già presente in alcuni individui. Questo tipo di trattamento, sperimentato negli ultimi mesi alla Southern University of Science and Technology di Shenzhen, era già stato utilizzato su adulti per curare malattie mortali, ma mai su embrioni.
Il documento – Uno scienziato statunitense dichiara ad Ap di aver preso parte al test, che negli Usa non è praticabile per la pericolosità che la modifica comporterebbe agli altri geni. In Cina è vietata la clonazione umana, ma non espressamente l'”editing genetico”. L’iter dell’esperimento è riportato in un documento dell’Università di Shenzen, reso pubblico dalla rivista del Massachusetts Institute of Technology, dove si sottolinea il via libera del comitato etico.
Il dibattito etico – La notizia rimbalzata sui media ha subito suscitato reazioni dal mondo scientifico.«Un esperimento su esseri umani non è eticamente difendibile», ha detto il dottor Kiran Musunuru, esperto di genetica alla University of Pennsylvania. «Prematuro, si tratta di dare istruzioni al corpo umano», per il dottor Eric Topol, che dirige lo Scripps Research Translational Institute in California. Il noto genetista della Harvard University George Church difende il tentativo perché combatte una crescente minaccia sanitaria. Per Jiankui è un risultato che comporta «una grande responsabilità». Ma il ”pioniere” si rimette subito al giudizio della società e della comunità scientifica. In un dibattito che si preannuncia già molto controverso.